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2016 e 2017 a gonfie vele per i costruttori italiani di beni strumentali

20 luglio 2017

Nel 2016 il fatturato dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali è di 42,5 mld di euro, +3,5% rispetto all’anno precedente. +7,7% il consumo domestico.

Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Gruppo Statistiche di Federmacchine, federazione delle imprese italiane costruttrici di beni strumentali, nel 2016 il fatturato dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali si è attestato a quota 42,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 3,5% rispetto all’anno precedente. 

Il risultato è stato determinato principalmente dal buon andamento delle consegne sul mercato interno, trainate dalla vivace domanda di beni di investimento: il consumo domestico è cresciuto del 7,7% a quota 21,5 miliardi.

Più moderato l’incremento dell’export, cresciuto dell’1,2% a quota 29,5 miliardi. Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Germania (3,2 miliardi di euro, +0,8%), Stati Uniti (2,9 miliardi di euro, -1,6%), Francia (2 miliardi, +8,5%) Cina (1,9 miliardi, -4,6%) e Spagna (1,2 miliardi, +10,7%).

Il 2017 all’insegna dell’iperammortamento

Positive le previsioni per il 2017 anche in virtù delle misure previste dal Piano Nazionale Industria 4.0: il 65% degli ordini già raccolti dai costruttori italiani di beni strumentali sul mercato domestico nel 2017 è stato acquisito in regime di iperammortamento e il restante 35% con il superammortamento.

Complessivamente la produzione crescerà del 4,1% a 44,3 miliardi. L’export salirà, del 3,1%, a 30,4 miliardi. Il consumo andrà oltre quota 22,5 miliardi (circa il 5% in più rispetto al 2016) trainando soprattutto le consegne dei costruttori italiani che saliranno, del 6,4%, a 13,8 miliardi. Crescerà comunque anche l’import, del 2,7%, a 8,8 miliardi.

 “Di fatto - ha affermato il Presidente Federmacchine Sandro Salmoiraghi - con il Piano Nazionale Industria 4.0, l’Italia si è dotata di un piano di politica industriale efficace. Sono pochi i paesi Europei a poter contare su un sistema di supporto e incentivi all’innovazione così strutturato.  Iper e Super-ammortamento, Nuova Sabatini, Credito d’imposta per le spese di Ricerca e Sviluppo, Patent Box, misure per le Start-up e le PMI innovative sono tutte misure che stanno funzionando bene. Rispetto ad un primo momento di timore dovuto alla necessità di comprendere e chiarire i termini delle misure le industrie italiane hanno dimostrato di apprezzare i provvedimenti contenuti nel piano e i dati di raccolta ordini sul mercato italiano lo confermano”.

Salmoiraghi ha inoltre definito “corretta e lungimirante la volontà del governo di attivare lo sviluppo di un grande piano nazionale per la formazione in chiave Industria 4.0. Ma ciò non è sufficiente. Occorre intervenire anche sulle politiche fiscali e contributive anzitutto con l’azzeramento del cuneo fiscale per i giovani neoasunti e una ulteriore riduzione per tutti gli altri”.