La robotica mobile, libera dai vincoli degli AGV, ha tutte le carte in regola per offrire alle aziende la possibilità di far diventare realmente "smart" la gestione dell'intralogistica. Ne abbiamo parlato con Marco Mina di Omron Italia.
Lo sviluppo di soluzioni sempre più smart e sofisticate sta trasformando profondamente il modo in cui vengono gestiti i flussi logistici di merci e materiali all'interno delle aziende. Tra gli attori protagonisti di questa stagione di cambiamento figurano senza dubbio i robot mobili. Ne abbiamo parlato con Marco Mina, Key Account Manager Robotic Solutions di Omron Italia, che da qualche anno, grazie all'integrazione delle tecnologie di Adept, è uno dei principali player nel settore della robotica collaborativa "su ruote".
Digital transformation e tecnologie avanzate, dall'IoT alla robotica, stanno conquistando sempre più terreno anche nella movimentazione di merci e materiali all'interno della fabbrica. Si può quindi parlare di "rivoluzione" e sostenere che anche l'intralogistica sta diventando "4.0"?
E' evidente che la cosiddetta quarta rivoluzione industriale sta pervadendo anche la logistica e l'intralogistica. La produzione sempre più frammentata e a piccoli lotti e la necessità sempre maggiore di tracciare i materiali portano ad utilizzare sistemi di movimentazione più flessibili e più "smart". Si sta passando dal concetto di "linea" di produzione, costruita collegando diverse isole con nastri o altri sistemi rigidi, a un concetto a "isole singole", collegate da una flotta di veicoli intelligenti e flessibili. I visitatori della prossima SPS Italia, dal 22 al 24 maggio a Parma, potranno toccare con mano questa evoluzione.
Omron definisce le proprie soluzioni di robotica mobile "AIV", cioè Autonomous Intelligent Vehicle e non "AGV", cioè Automatic Guided Vehicle, qual è la differenza?
La differenza sta nella modalità di navigazione. Gli AGV tradizionali utilizzano sistemi "fissi", quali laser e riflettori, bande magnetiche o ottiche, cavi annegati nel pavimento. I nostri AIV, invece, non hanno bisogno di alcun dispositivo fisso per la navigazione.
Dopo una fase di "teaching" in cui il robot viene letteralmente "portato a spasso" con un joystick per apprendere automaticamente la planimetria dell'ambiente, il robot è in grado di muoversi liberamente, calcolando di volta in volta la migliore traiettoria da un punto all'altro, evitando ogni ostacolo che si dovesse presentare lungo il percorso.
Quali sono gli ambiti in cui trovano maggiore applicazione queste innovazioni?
Le applicazioni più comuni sono soprattutto in produzione. L'agilità dei nostri veicoli, la flessibilità e la possibilità di essere utilizzati in flotte cooperanti, li rende perfetti per l'intralogistica. Trovano comunque anche un'ottima collocazione nei magazzini, soprattutto nell'e-commerce, dove si spostano piccoli lotti di materiale, ma in maniera molto frequente e "disordinata".
Quali sono al momento i limiti di queste soluzioni di movimentazione intelligente delle merci? Per esempio le batterie consentono di coprire il turno di lavoro? Gli algoritmi di calcolo delle traiettorie sono adeguatamente evoluti?
La tecnologia attuale ha permesso di superare gran parte dei limiti che una volta affliggevano le soluzioni AGV. Le batterie, per esempio, hanno una durata di circa 15 ore, permettendo così di coprire abbondantemente un turno di lavoro. Sono batterie agli ioni di litio, con un tempo di ricarica molto veloce (3 ore per una carica completa) e possono essere ricaricate anche all'interno, a differenza delle vecchie batterie al piombo degli AGV che dovevano essere ricaricate in ambiente ventilato.
Per quanto riguarda gli algoritmi di calcolo della traiettoria, sono oramai completamente evoluti e garantiscono il ricalcolo (locale o globale) in tempi molto rapidi.
Dal punto di vista di rispondenza alle normative sulla safety, come fanno queste soluzioni libere a essere sicure per gli umani che popolano gli stessi ambienti?
I nostri robot sono certificati CE per l'utilizzo in presenza di personale. Questo rende il robot LD del tutto collaborativo. Diverso è il discorso riguardante eventuali dispositivi, montati a bordo del robot, che possono eseguire dei movimenti. In questo caso la certificazione deve essere rilasciata dall'integratore. Omron offre comunque un servizio denominato "safety service" in grado di guidare l'integratore nella progettazione e nella successiva stesura della documentazione necessaria per ottenere la certificazione.
Quali sono i settori applicativi nei quali questi prodotti sono maggiormente apprezzati in ambito manifatturiero?
Rispondere a questa domanda non è così semplice. Se partiamo dal presupposto che non esiste azienda in cui non vi è la necessità di movimentare del materiale da un punto all'altro, si capisce che non vi sono settori privilegiati. Diciamo che abbiamo degli ottimi esempi di applicazione nel settore automotive, medicale, fashion ed elettronico.
Oltre al settore manifatturiero quali sono le altre possibili aree di applicazione di robot mobili come i vostri?
Questi veicoli hanno l'"effetto collaterale" di stimolare la fantasia. A parte richieste decisamente "esotiche", abbiamo un robot che smista i documenti cartacei in una grande ditta di pratiche auto, oppure uno che porta i gioielli all'interno di un'azienda orafa nell'aretino.
I robot collaborativi, gli AGV e altre soluzioni di robotica avanzata, sono presenti anche nella lista dei beni che il legislatore italiano ha ritenuto di agevolare con il beneficio dell’iper ammortamento al 250% (rinnovato per tutto il 2018). È un incentivo che sta aumentando gli investimenti su questo tipo di attrezzatura?
Dopo un iniziale periodo di "rodaggio" ed attesa, molte aziende stanno iniziando a fruttare le agevolazioni previste dalla legge. Credo che tutta l'operazione "industry 4.0" stia portando una notevole accelerazione degli ordinativi. La speranza è che, una volta maturata la consapevolezza sull'utilità reale di queste soluzioni, gli effetti continuino anche oltre la fine del periodo di agevolazioni.
Nuove tecnologie e logistica al servizio di Agrifood&Beauty
Marco Mina rappresenterà Omron Electronica a Piacenza, l’8 febbraio, alla Tavola Rotonda "Oltre l’industria 4.0: nuove tecnologie e logistica al servizio di Agrifood&Beauty". Presso la sede del Politecnico di Milano Urban Center, le aziende manifatturiere locali presenteranno le loro esperienze insieme ai rappresentanti dell’automazione in Italia. Nuove opportunità tecnologiche, nuove visioni ed esigenze di mercato in ottica di Impresa 4.0, con l’obiettivo comune di rafforzare la leadership italiana nel manifatturiero.
Piacenza è la prima tappa di appuntamenti sul territorio organizzati da SPS Italia per difforndere la cultura 4.0 in Italia. Il calendario degli altri appuntamenti è disponibile online: www.spsitalia.it.
Tag tematici: Automazione Avanzata Industria 4.0 IoT/IoE SPS Italia Digital Transformation Robotica
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