Un recente studio dell’Istat dice che in Italia (e in tutta Europa) si stanno creando le condizioni per un ridimensionamento del fenomeno della delocalizzazione delle strutture produttive: segno che l’ecosistema del Belpaese inizia a recuperare attrattività.
Come ben sappiamo un risultato del genere non dipende mai da un singolo fattore e non è nemmeno un successo che si possa considerare come definitivamente "acquisito". Ecco perché deve servire da stimolo per lavorare di più e meglio al fine di portare l’Italia verso quel livello di competitività del sistema Paese che tutti vorremmo che avesse.
Per questo si leggono con particolare piacere gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano: nel 2018 il mercato italiano delle applicazioni 4.0 è cresciuto del 35% arrivando a 3,2 miliardi di euro, spinto da Industrial IoT, Industrial Analytics e Cloud Manufacturing. E anche l’Additive Manufacturing fa parlare di sé, diventando una delle tre priorità d’investimento per le imprese nei prossimi 3-5 anni.
Nel 2019 l’industria 4.0 non si ferma
La buona notizia, però, è che la crescita non sembra fermarsi nemmeno nel 2019, nonostante un fisiologico rallentamento: i dati estrapolati dall’andamento del primo trimestre sembrano comunque confermare una crescita a doppia cifra, tra il 20% e il 25%. Certo, il quadro resta caratterizzato da luci e ombre, ma la continua ricerca di flessibilità di produzione, aumento dell’efficienza degli impianti, riduzione dei tempi di progettazione e opportunità di sviluppare prodotti innovativi sembra aver trovato la giusta risposta nelle tecnologie.
E dopo una fine 2018 caratterizzata da qualche incertezza, con l’approvazione del Decreto Crescita sembra completarsi positivamente anche il quadro degli incentivi a supporto della trasformazione digitale delle imprese.
Competence Center e Intelligenza Artificiale
Ci sono, poi, altri due indicatori interessanti che lasciano ben sperare per un “rinascimento tecnologico” dell’Italia: il primo è l’avvio verso la piena operatività di tutti gli otto Competence Center, che abbiamo avuto l’onore di ospitare nell’ultima edizione di SPS Italia: una volta a regime, queste strutture potranno finalmente aiutare le nostre imprese a fare quel salto di qualità in termini di sviluppo di applicazioni e formazione delle competenze che si dimostrano sempre più importanti.
Il secondo elemento è invece la prossima conclusione dei lavori dei gruppi di esperti impegnati su Intelligenza Artificiale e Blockchain. L’AI, in particolare, viene presentata come un’opportunità per incrementare la produttività del lavoro e per consentire progressi straordinari verso lo sviluppo sostenibile, al punto da costituire, per l’Italia, l’inizio di una rinascita, significativamente definita "ReinAissance".
L’auspicio è che ora le istituzioni dimostrino di voler ridurre quel gap di investimenti pubblici che ci distanzia, oltre che dai colossi USA e Cina, anche dalla Germania.
Donald Wich, Amministratore Delegato Messe Frankfurt Italia
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