Alla conferenza stampa di presentazione di SPS Italia (Parma, 28 al 30 settembre 2020), attraverso 10 dialoghi rappresentativi del binomio uomo/tecnologia, è stato ripercorso lo sviluppo della manifestazione e i principali progetti di successo, con una particolare riflessione anche su mondi non strettamente legati alla produzione e all’industria manifatturiera, ma nei quali l’evoluzione tecnologica ha comunque giocato un ruolo fondamentale.
“La sinergia tra ANIE Automazione e Messe Frankfurt Italia nasce in occasione della prima edizione di SPS Italia e, negli anni, il rapporto di collaborazione si è consolidato grazie alla condivisione di interessi e obiettivi strategici comuni. In particolare, la partnership creatasi per l’organizzazione dei Forum promossi dall’Associazione rispecchia l’importanza che assumono per le nostre due realtà temi come la formazione, la valorizzazione delle competenze tecnologiche, la divulgazione delle conoscenze, in particolare sui temi del Know How 4.0 e della digitalizzazione.” Fabrizio Scovenna, Presidente ANIE Automazione.
“Quando negli anni ‘80 arrivarono i primi computer nelle case delle persone comuni, era difficile credere che questi oggetti, spesso con banali applicazioni ludiche, avrebbero radicamente cambiato il nostro modo di lavorare e, successivamente, le interazioni sociali. Eppure nel brevissimo arco di pochi decenni, sono nate nuove professioni, nuovi mercati e nuove opportunità. Oggi, ci sono molti segnali che indicano che siamo di fronte ad un nuovo balzo epocale per quanto riguarda la tecnologia. Non solo essa è entrata prepotentemente nelle nostre vite quotidiane, mutando tutta una serie di abitudini radicante, ma al tempo stesso ha notevolmente allargato la sua sfera di influenza. Abbiamo cominciato a parlare dell’interazione tra il mondo virtuale dei computer ed il mondo fisico, non solo attraverso device che possono essere controllati tramite la voce, ma anche attraverso le possibilità di connettività tra gli oggetti, il cosiddetto “internet of things”. Difficile prevedere con esattezza dove sfoceranno le tecnologie che vediamo fiorire in questo momento, ma indubbiamente cambieranno nuovamente i nostri stili di vita. Come socio co-fondatore di EDI Effetti Digitali Italiani, mi sono trovato a dover capire ed interpretare la tecnologia con un certo anticipo, in modo da indirizzare correttamente lo sviluppo della società. Partendo da questo punto di osservazione, ovvero il mercato della produzione di effetti visivi per il cinema, possiamo cercare di analizzare quali potrebbero essere le tecnologie che si affacceranno sul mercato nel prossimo futuro.” Pasquale Croce, Co-Fondatore EDI Effetti Digitali Italiani.
“Noi oggi stiamo “disegnando” una nuova forma di Società ed una nuova forma di Manifattura grazie all’impatto delle nuove Tecnologie. Attività che, per le difficoltà insite in ogni compito rivolto a comprendere evoluzioni future, in particolare in un momento di transizione forte come l’attuale, non può prescindere dal raccogliere riflessioni e contributi esterni, eccedenti quelli puramente tecnologici e di contesto. Ed è in quest’ottica che i contributi metodologici ed in senso più ampio l’approccio speculativo” che il mondo della Filosofia può offrire sullo sviluppo e soprattutto sull’impatto delle nuove tecnologie risulta oggi di grandissimo interesse. Le riflessioni vengono in particolare riferite a chi, nell’ambito della ricerca di soluzioni innovative inerenti i Sistemi di Produzione di realtà Industriali Corporate, cerca di comprenderne le evoluzioni tecnologiche e, soprattutto, gli impatti, spesso disruptive, nei confronti dei paradigmi attuali.” Eugenio Alessandria, Head of Digital Transformation Unit FTS-Ferrero.
“Credo che le Associazioni di categoria svolgano un ruolo fondamentale nella divulgazione dell’innovazione tecnologica nel settore dell’automazione industriale. In un mercato costituito da molti fornitori in competizione tra loro e da una domanda altrettanto frammentata l’ambito tipicamente precompetitivo, in cui si muovono le associazioni, è il giusto contesto dove informare e formare i clienti. Indubbiamente il settore industriale in Italia è molto cambiato negli ultimi vent’anni tra delocalizzazioni e perdita di know-how ma resta comunque uno dei principali punti di forza del nostro sistema economico e le associazioni possono giocare ancora un ruolo importante specialmente in questo momento di transizione 4.0.” Marco Vecchio, Direttore ANIE Automazione.
“Tecnologia e fattore umano nel farmaceutico: l’argomento è affascinante e complesso. Mi piace riassumerlo attraverso due flash: uno che guarda al passato, l’altro che guarda al domani, partendo dall’oggi, per “farmaci” ieri neppure immaginabili. Ormai più di venti anni fa abbiamo progettato e realizzato, in uno stabilimento farmaceutico, un sistema all’avanguardia nell’automazione e nell’integrazione tra informazione, organizzazione e processi produttivi. Un Pharma 4.0 ante litteram. Un sito con maestranze di provenienza rurale, non così scolarizzate, come avrebbe accolto un sistema così innovativo? A dispetto di ogni previsione, il sostenitore più entusiasta fu il magazziniere: un signore grande e grosso, con delle manone da gigante gentile, che tutti temevamo non si sarebbero mai adattate alle tastierine dei lettori di codice a barre. I veri Signor No? Inattesi, alcuni giovani tecnici laureati. Su di loro ebbe la meglio il pregiudizio, di un nuovo sistema che ingessasse e controllasse. Oggi, le terapie digitali. Sono software che curano le persone o ne sostengono la cura. Sottoposti a iter approvativi da parte delle Autorità Regolatorie e con piena dignità terapeutica, anche in forma di “App”. Che il software diventasse una vera e propria medicina non ce lo potevamo neanche immaginare. Il software che cura l’uomo, non solo lo sostiene nella operatività e nelle decisioni.” Teresa Minero, Founder & CEO LifeBee - Digitalizing Life Sciences Chair of Italy, EU Leadership Team, Steering Committee Pharma 4.0 ISPE.
“Una provocazione o forse. Una scommessa: invitare un musicista, per di più di formazione classica, in un incontro che mette al centro la tecnologia sembrerebbe davvero un azzardo. Cosa può raccontare un direttore d'orchestra, che lavora con strumenti di legno, ottone, pelle, e si relaziona con persone che utilizzano strumenti fatti di tali materiali? Beh, se siamo d'accordo nel ritenere che tecnologia è "strumento al servizio delle persone", allora i musicisti, che da sempre hanno sviluppato un rapporto, potremmo dire, simbiotico, con i propri strumenti, e fin dagli albori della storia dell'umanità, qualcosa da raccontare dal punto di vista esperienziale potrebbero avercelo. E se abbiamo pazienza, i musicisti potranno svelare un grande segreto: che i grandi problemi che oggi affrontiamo nel rapporto tra uomo e mezzo tecnologico sono problemi che i musicisti conoscono da molto tempo.” Daniele Agiman, Direttore d’Orchestra.
“Il ruolo di MADE sul territorio risulta di fondamentale importanza. Il nostro Competence Center vuole infatti abilitare in primo luogo l’interconnessione tra persone, aziende, clienti, fornitori e centri produttivi, facilitando la nascita di filiere connesse e reticolari. Ci stiamo impegnando per la realizzazione di un ecosistema in grado di abilitare la creazione di catene del valore orizzontali e la loro evoluzione verso l’Industria 4.0. Dall’altro lato, MADE contribuirà a inserire le aziende in sistemi produttivi popolati da diversi attori (università, poli tecnologici, istituzioni, Digital Innovation Hubs, altri Competence Center) per supportare l’implementazione delle ultime tecnologie innovative e per favorire, allo stesso tempo, la diffusione di know how favorendo, pertanto, l’accesso a mercati del lavoro dove reclutare capacità altamente qualificate. Le aziende, in questo modo, entreranno in rete tra di loro, sia con imprese dello stesso settore o di settori complementari e con i soggetti che possono aiutarli a sostenere la propria competitività nella transizione alla produzione digitale. MADE, può quindi essere considerato un polo di eccellenza intorno al quale si svilupperà l’Industria 4.0 italiana e sui cui sarà possibile attrarre risorse economiche, abilitare l’incontro tra domanda e offerta e selezionare figure professionali necessarie per sostenere la competitività del proprio territorio di riferimento.” Marco Taisch, Docente Politecnico di Milano e Presidente del Competence Center Made.
“MedITech è l’unico Competence Center baricentrato nel Mezzogiorno d’Italia. Si propone su dimensione nazionale con una particolare proiezione verso il Sud Italia e il bacino del mediterraneo. Mette a sistema, nella fase di avviamento, le migliori competenze che le Regioni Campania e Puglia, insieme a grandi player a vocazione nazionale ed internazionale, possono esprimere in ambito sia accademico sia industriale. Si ispira ai fabbisogni del territorio di riferimento, caratterizzato da una elevata concentrazione di imprese medio-piccole, strutturate in filiere che, molto spesso, non sono ottimizzate, presentano disomogeneità, disallineamenti, manifestano criticità. L’uso integrato delle tecnologie abilitanti può migliorare in misura consistente la produttività, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, e la capacità adattiva alle dinamiche dei mercati. La direttrice principale di MedITech è l’integrazione 4.0. Viene promosso l’uso integrato dell’intero spettro delle tecnologie abilitanti I4.0, sia in maniera verticale per potenziare la filiera produttiva di comparti strategici per il territorio di riferimento, sia in maniera orizzontale per migliorare il dialogo tra una filiera e l’altra, riconfigurando soluzioni tecnologiche transitive per comparti diversi.” Leopoldo Angrisani, Docente alla Federico II, Rappresentante del Competence Center MedITech, Campania e Puglia.
“La cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” rappresenta un’occasione unica per i giovani futuri diplomati che possono, anche grazie a progetto SI – Scuola impresa Famiglia, acquisire conoscenze nuove e facilmente spendibili sul territorio. In questo scenario, il capitale umano diventa fondamentale per il sistema produttivo, risorsa chiave che richiede un vero e proprio investimento innanzitutto nella formazione. In quest’ottica, il primo coinvolgimento riguarda le famiglie che, sempre al fianco dei loro figli, li supportano nella vita, nella scelta del percorso formativo e nella definizione di quello professionale. È quindi importante che si abbia diffusione e conoscenza delle nuove figure professionali richieste dal mondo imprenditoriale per poter comprendere la trasformazione digitale in atto in tutti i settori produttivi ma soprattutto per affrontare una scelta consapevole dell’indirizzo di studio da parte dei giovani. È necessario inoltre valorizzare il ruolo dei formatori e continuare ad investire sull’aggiornamento degli insegnanti, vero collante tra gli studenti, le imprese e le famiglie. A queste esigenze risponde il progetto SI che, attraverso un investimento di 1,68 milioni di euro, ha finora coinvolto 76 istituti, 150 docenti e migliaia di studenti fornendo oltre 60 soluzioni tecnologiche differenti in linea con i principi di Industria 4.0.” Enrico Lironi, Consiglio Amministrazione Fondazione Cariplo e Presidente Parco Tecnologico Comonext.
“I robot permettono di aumentare la sicurezza per il paziente durante l’intervento chirurgico. Questo perché permettono un accesso minimamente invasivo, aumentano la precisione del gesto chirurgo e in futuro saranno in grado di impedire al chirurgo di commettere errori durante l’operazione. Il robot quindi non sostituirà il chirurgo, ma lo affiancherà per migliorare il risultato dell’operazione.” Elena De Momi, Professore Associato di Bioingegneria Elettronica e Informatica, Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneira, Politecnico di Milano.
“Le opportunità che si aprono con l’introduzione delle nuove tecnologie additive in altri settori, quali la meccanica o il design, hanno nel settore medicale, ed in particolare in quello pediatrico, la loro massima espressione. Materiali e software si uniscono per creare parti dell'anatomia umana che riproducono ossa e tessuti con un livello di realismo senza precedenti. Pianificare e quindi simulare un intervento, permettendo già in sede preoperatoria di valutare tutte le possibili strategie ed i relativi rischi in modo sicuro per il paziente, e successivamente progettare dispositivi e strumentazione chirurgica, e quindi l’intervento nel suo complesso, basandosi sulle esigenze specifiche del paziente ha dei vantaggi inimmaginabili in termini di efficacia, tempi, costi, ecc. Questa grande possibilità di personalizzazione, simulazione e previsione è senza precedenti, e rappresenta la grande innovazione introdotta dalla Stampa 3D.” Monica Carfagni, UniFI e Responsabile Scientifico T3Ddy.
Tag tematici: Digitalizzazione Industria 4.0 SPS Italia
Condividi: