Dal 25 al 27 maggio la seconda edizione di SPS Italia Digital Days su Contact Place, la piattaforma delle tecnologie innovative per l'industria. Un evento rinnovato, accessibile gratuitamente, con la possibilità di fare networking in modo mirato, entrando in contatto con una selezione di aziende, circa 90, che rappresentano l’offerta più innovativa e completa in termini di tecnologie abilitanti. Per partecipare a SPS Italia Digital Days, registrati qui.
Tra i Partner anche HP, azienda che crea tecnologie per migliorare la vita di ognuno, dovunque e progetta esperienze ‘straordinarie’ per imprese, consumatori e pubblica amministrazione grazie a un ampio portafoglio di prodotti, soluzioni e servizi in ambito personal system, printing, stampa industriale e 3D printing. Abbiamo incontrato Gino Rincicotti, Emea 3D Print Regional Marketing Manager di HP.
A quali progetti state lavorando per questo 2021?
Quest’anno stiamo consolidando il ruolo di HP Multi Jet Fusion, la tecnologia di Additive Manufacturing di HP, nel settore manifatturiero. Ancora adesso, dopo 5 anni dal lancio, continuiamo ad osservare una crescente adozione di Multi Jet Fusion per la realizzazione di prodotti finali.
Oltre a settori in un certo senso “tradizionali” per l’additive manufacturing come l’automotive e la meccanica, vediamo emergere un grande fervore nel settore della moda e del design, con molti giovani designer che mettono la stampa 3D al servizio della loro creatività. Multi Jet Fusion offre caratteristiche di velocità, qualità e precisione che la rendono ideale proprio per l’automotive, la meccanica e il design che, fra l’altro, sono settori fondamentali del panorama economico italiano e per questo siamo particolarmente contenti di sostenere l’evoluzione digitale del Made in Italy.
L'additive manufacturing, apprezzato da qualche anno in ambito prototipale, è ormai pronto per l'uso anche in produzione. Che cosa è cambiato?
Negli ultimi anni sono cambiate diverse cose, sia dal lato dell’offerta sia dal lato della domanda.
Per quanto riguarda l’offerta, tecnologie come Multi Jet Fusion hanno raggiunto un livello tale da competere a livello di costi, tempi e qualità di tecnologie di produzione tradizionali, come il controllo numerico o la stampa ad iniezione, eliminando i vincoli alla progettazione propri delle tecnologie tradizionali. Il costante ampliamento della gamma materiali utilizzabili su diverse tecnologie di stampa 3D, inoltre, avvicina sempre di più il mondo dell’additive alla varietà di scelta di altre tecnologie; la tendenza del mercato è ormai quella di adottare per la stampa 3D materiali metallici e plastici di utilizzo comune su altre tecnologie piuttosto che sviluppare materiali propri e sconosciuti al mercato.
Per quanto riguarda la domanda, invece, gli uffici tecnici e di sviluppo prodotto stanno subendo un’evoluzione di competenze che è anche, ma non solo, generazionale. Sempre più progettisti e designer, infatti, conoscono le potenzialità delle tecnologie additive e pensano prodotti e modelli destinati ad essere realizzati in additivo, sfruttando appieno la libertà da vincoli di progettazione. È il tema del Design for Additive Manufacturing, ovvero la progettazione CAD 3D in vista della progettazione additiva, che noi di HP sosteniamo con iniziative di formazione sia gratuite e aperte a tutti sia riservate a chi si dota della nostra tecnologia.
Quali sono i settori del manifatturiero nei quali state riscontrando maggiore interesse? Ci può citare qualche esempio?
In campo automotive HP è partner di moltissimi gruppi automobilistici che adottano la nostra tecnologia in varie fasi del ciclo di vita del prodotto, non solo per applicazioni di nicchia e pezzi unici, come può essere ad esempio il mondo della Formula Uno, ma per applicazioni in volumi significativi. A titolo di esempio possiamo citare il brand Cupra, marchio spagnolo di auto sportive del gruppo Volkswagen, e Ford, con cui recentemente abbiamo lanciato un innovativo progetto di riciclo e riutilizzo di parti stampate in 3D, di grande aiuto sul fronte della sostenibilità aziendale.
Nel comparto della meccanica, specialmente in Italia, abbiamo veramente l’imbarazzo della scelta. Everex, realtà toscana produttrice di apparecchiature di laboratorio, è un valido esempio sia per il valore delle soluzioni che offre ai suoi clienti, che purtroppo abbiamo tutti re-imparato ad apprezzare a causa della pandemia, sia perché rappresenta un’eccellenza nella riprogettazione in vista della stampa 3D, il Design for Additive Manufacturing, appunto.
Concludo con la moda e il design, dove abbiamo molti utenti Multi Jet Fusion che realizzano prodotti come accessori moda, montature di occhiali, oggetti di design e articoli sportivi. È un’area in fermento dove ci aspettiamo importanti novità nel prossimo futuro.
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