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Intervista a Cinzia Ercolano, fondatrice delle Women for security

23 marzo 2023
Intervista a Cinzia Ercolano, fondatrice delle Women for security

Attiva nell’organizzazione di eventi IT da più di 16 anni, Cinzia si occupa del format del Clusit “Security Summit”, uno degli eventi di Sicurezza Informatica di riferimento in Italia. Nel 2013 Cinzia diventa Amministratore delegato di Astrea, agenzia nata e cresciuta nel mondo della tecnologia e, in particolare, della Sicurezza Informatica. Inoltre, si occupa attivamente della comunicazione del CLUSIT, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica. É fondatrice e membro dell’Advisory Board delle Women For Security, community tutta al femminile, che si pone l’obiettivo di mettere le competenze delle donne, in ambito information security, a fattor comune, nata nel 2020 grazie ad un gruppo di specialiste della cybersecurity.

Privacy, cyberbullismo, furto di identità e phishing sono emergenze ormai all’ordine del giorno. Quanto è importante conoscere le figure professionali capaci di fornire un supporto efficace e sensibilizzare alla cultura della sicurezza informatica? 

La diffusione dell'uso di dispositivi tecnologici ha comportato un aumento del rischio di violazioni della privacy, del furto di identità e del phishing, ma anche di fenomeni come il cyberbullismo o il revenge porn. Questi problemi rappresentano una minaccia per la sicurezza personale, oltre che per l'integrità delle imprese e delle istituzioni.

Per prevenire questi rischi è importante conoscere le figure professionali che possono fornire un supporto efficace nella gestione della sicurezza informatica. In primo luogo, è necessario sensibilizzare le persone sulla cultura della sicurezza informatica, soprattutto tra i più giovani che spesso sono più vulnerabili alle minacce digitali. In questo senso, i professionisti dell'informazione e della comunicazione giocano un ruolo chiave, perché possono aiutare a diffondere informazioni sulle best practice da adottare per proteggere i propri dati, come l'uso di password complesse e la verifica della sicurezza dei siti web prima di inserire informazioni personali o sensibili.

Inoltre, i professionisti della sicurezza informatica possono fornire consulenza su come evitare i rischi più comuni, come le truffe da phishing, e sui comportamenti da adottare in caso di violazione della sicurezza. Questi professionisti possono anche fornire supporto tecnico per la protezione dei dati, come l'installazione di sistemi di sicurezza informatica avanzati.

Anche la figura del consulente legale specializzato in diritto dell'informatica è importante perché può offrire consulenza sulla protezione dei diritti e della privacy, in particolare in relazione alla diffusione di dati personali sul web o alla pubblicazione di contenuti potenzialmente diffamatori.

Nella community Women For Security, che è nata proprio con l’obiettivo di fare cultura sulla sicurezza informatica, abbiamo figure professionali molto differenti tra loro, proprio per riuscire a coprire tutti gli aspetti e gli ambiti che hanno a che fare con la protezione dei dati. Riteniamo che un approccio proattivo alla sicurezza informatica possa prevenire molti dei rischi legati alla pervasività degli strumenti digitali e promuovere un ambiente digitale più sicuro e responsabile.

Informare sui temi di attualità, che favoriscano un ruolo sempre più attivo della donna nella cyber società: come si può contribuire a diffondere la cultura della sicurezza, incoraggiare le ragazze allo studio di discipline STEM e ridurre lo skill gap?

Per diffondere la cultura della sicurezza serve uno sforzo di educazione all’uso sicuro del digitale a tutti i livelli: partendo dalle scuole, dai ragazzi e dai docenti, fino alle aziende di ogni dimensione operanti in ogni settore, senza tralasciare la popolazione più anziana. Già ora, ma sempre più nei prossimi anni, la carenza di risorse competenti in materia di sicurezza informatica costituirà un problema importante, alla cui risoluzione dobbiamo lavorare già oggi incentivando le nuove generazioni a intraprendere percorsi professionali nel mondo informatico e della cybersecurity. In questo senso, incentivare le ragazze allo studio delle discipline STEM e a intraprendere una carriera nel mondo cyber è fondamentale per ridurre da un lato lo skill gap e dall’altro per portare le caratteristiche proprie dell’universo femminile all’interno dei team di security. Queste azioni di incentivazione devono essere svolte su più fronti: con attività di mentoring da parte di professioniste esperte, azioni di promozione da parte delle Università, incentivazione di percorsi professionali in ambito cyber security da parte del Governo e momenti di orientamento nelle scuole superiori di primo e secondo grado.

Cosa consiglieresti alle nuove generazioni che vorrebbero avvicinarsi al mondo della sicurezza informatica? Come potranno fare realmente la differenza in questo settore?

Si può operare nel mondo della sicurezza informatica con professionalità variegate. Non serve per forza avere competenze spinte nella programmazione o nello sviluppo software come si potrebbe pensare. Ci sono anche ruoli legal, marketing, di comunicazione molto ricercati nel settore. Serve sicuramente curiosità, voglia di imparare, e una passione per il mondo digital. Oggi ci sono percorsi di studi specifici per chi vuole operare nel mondo cyber, ma anche chi arriva da una formazione diversa può trovare spazio in questo settore. Le opportunità lavorative sono pressoché certe e gli sviluppi di carriera interessanti. Il mondo cyber è tra i settori in cui le donne sono molto ben accolte dai colleghi uomini. Ciò che conta è la competenza. Le donne hanno capacità che sono complementari a quelle degli uomini e punti di vista differenti che possono completare le capacità di un team nel risolvere problematiche. Come si suol dire, l’unione fa la forza, e nel mondo cyber è assolutamente vero.