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Intervista a Paola Visentin, Marketing & Communication Manager Softwork

17 aprile 2023
Intervista a  Paola Visentin, Marketing & Communication Manager Softwork

Veneta d’origine, lombarda d’azione, con il cuore che pulsa in Sicilia, a cui si aggiungono studi all’estero: già da queste pillole della sua vita si intuisce come l’inclusione, la stimolante contaminazione di mondi e realtà diverse facciano parte della sua attitudine e DNA culturale. A conferma di questa impostazioni anche il mix di settori di mercato in cui, dopo la laurea in Scienze Politiche a Padova, Paola Visentin ha maturato il proprio percorso professionale spaziando dal turismo e hôtellerie all’architettura e scenografia, per approdare oltre 15 anni fa alla tecnologia. Nel Gruppo Softwork cura diversi aspetti del marketing e della comunicazione, tra cui la gestione degli eventi, del media office e del branding, contribuendo alla conoscenza delle tecnologie RFID e Bluetooth Low Energy e del loro apporto valoriale nel mondo interconnesso.

Con la rivoluzione digitale, tra i 40 e i 160 milioni di donne entro il 2030 si ritroveranno a cambiare lavoro o a dover aggiornare le proprie competenze all’interno della propria posizione. Dal suo punto di vista come si è evoluto il ruolo delle donne in questo comparto?

Avverto una “frizzante” volontà delle colleghe nel rimanere aggiornate in tema di digitalizzazione: espressione di questo trend è, ad esempio, l’abbondante presenza di donne nei corsi di formazione, anche se prevale ancora l’occupazione femminile di aree umanistiche, come ad esempio le Pubbliche Relazioni e le attività nei Media Office, rispetto a quelle STEM, come ad esempio la gestione della logistica o della sicurezza in fabbrica.

Emblematico è poi il caso del Metaverso, dove la presenza femminile è diffusa soprattutto all'estero: qui le donne sono già da tempo attive nei settori XR (extended reality) e stanno implementando molti progetti nel metaverso.

Lo scorso novembre McKinsey & Company ha pubblicato un documento dal titolo “Even in the metaverse, women remain locked out of leadership roles”[1], da cui emerge un dato interessante: il 60% delle donne riferisce di aver attuato più di due iniziative relative al metaverso nelle proprie organizzazioni. I numeri mostrano che queste dirigenti hanno il 20% in più di probabilità rispetto ai colleghi maschi di implementare più iniziative nel metaverso, in particolare per quanto riguarda il marketing, l'apprendimento e lo sviluppo dei dipendenti e la progettazione di prodotti.

Dalla ricerca emerge, tuttavia, un dato poco confortante, perché negli ultimi cinque anni le aziende del metaverso guidate da uomini hanno ricevuto una quota maggiore di finanziamenti imprenditoriali rispetto a quelle guidate da donne. Si può anche rilevare un divario di genere nei ruoli apicali.

Risulta quindi fondamentale ribadire il concetto espresso all’inizio dell’intervista: promuovere presso le giovani la formazione STEM per poter partecipare attivamente alla trasformazione tecnologica in atto.

Molte società offrono alcuni benefit come lavoro flessibile e congedo per maternità, con che tipo di programmi si potrebbe attrarre un numero maggiore di donne in questo comparto?

Si tratta di sostenere e agevolare la donna, magari con bonus anche al di fuori del confine lavorativo, contaminando la sfera professionale con quella privata con iniziative che coinvolgono l’intera famiglia, di natura ludica. Ovviamente bisogna adattare simili progetti alla realtà aziendale, piccola o grande che sia, sempre con l’obiettivo di gratificare e supportare il lavoro meritevole.

In ogni caso penso che per eliminare il disagio vissuto a causa del gender gap, fonte di inefficienza, l’adozione di un programma strutturato – magari supportato da professionisti o agenzia specializzate – possa aiutare a meglio valorizzare i talenti in azienda e la loro unicità.

Il passaggio chiave consiste nel prendere coscienza dei comportamenti che a volte, basati su stereotipi, ostacolano l’inclusione e l’equità di genere: interviste, questionari, focus group sono esempi di strumenti per portare a galla quel capitale femminile spesso sottovalutato e favorire, tramite il racconto delle proprie esperienze, il cambiamento in atto nell’attuale contesto.

Cosa consiglierebbe alle nuove generazioni che vogliono intraprendere una carriera in questo settore?

Impegno, tenacia, costanza nella scelta di un mondo – quello della tecnologia – che le appassioni senza farsi scoraggiare da quello che può sembrare (solo in apparenza) un monopolio maschile; relazionarsi con le donne che hanno già percorso questa via, per far tesoro dei loro successi (ripetendoli) ed errori (evitandoli), magari osare in mondi, settori, progetti ancora inesplorati.