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Intervista a Valentina de Caro, co-founder e CMO della piattaforma Nina

8 febbraio 2024
Intervista a Valentina de Caro, co-founder e CMO della piattaforma Nina

Come nasce la vostra idea imprenditoriale?

L’idea nasce da me e Roberto Salamina, il mio socio, mentre eravamo in lockdown a Milano. Io sono di Napoli, Roberto di Bari, ed entrambi avevamo i genitori lontani che ci chiamavano per chiedere una mano a cercare le mascherine online, acquistare prodotti al supermercato, attivare abbonamenti su piattaforme digitali. Da un confronto sull’esperienza di quel periodo abbiamo capito che l’educazione digitale era un tema concreto, non solo un dato riportato dalle statistiche e abbiamo deciso di iniziare ad insegnare. Siamo andati personalmente a casa delle persone anziane che conoscevamo per insegnare la tecnologia. Una signora di Bari, un giorno ha detto a Roberto: “meno male che ci sei tu, mio figlio è lontano e non ha mai tempo, posso adottarti come nipote? Anzi no, guarda ti affitto così ogni volta che chiamo tu puoi venire.” Quindi abbiamo deciso di far nascere la figura di un Nipote che fosse gentile, paziente, empatica, disponibile, capace di insegnare come si usa la tecnologia senza usare parole inglesi, manuali complicati, ma con la pratica e la ripetizione costante degli stessi concetti.

In che modo la tecnologia può aiutare le persone anziane?

La tecnologia può offrire numerosi benefici alle persone anziane in diversi modi. I cellulari, computer, tablet, sono i dispositivi più utilizzati dai senior, permettono loro di essere in contatto con i propri cari costantemente, abbattendo la barriera della distanza geografica e diminuendo l’isolamento sociale.
In termini di monitoraggio della salute, gli anziani possono utilizzare dispositivi come orologi intelligenti, braccialetti fitness e app per tenere traccia dei parametri vitali, dell'attività fisica e delle assunzioni di farmaci. La telemedicina consente agli anziani di consultare i medici e ottenere cure mediche senza doversi spostare fisicamente. Questo è particolarmente utile per coloro che hanno difficoltà a raggiungere una struttura sanitaria.
Per concludere, la tecnologia è un asset fondamentale per la sicurezza domestica. La tecnologia può essere utilizzata per garantire la sicurezza degli anziani nelle loro case tramite sistemi di allarme, telecamere di sorveglianza, rilevatori di cadute e dispositivi di chiamata di emergenza. I robot e gli assistenti virtuali possono aiutare gli anziani nelle attività quotidiane, come preparare pasti, ricordare appuntamenti, leggere storie e rispondere alle domande.

Aumenta la disponibilità di contenuti ma alle persone non interessa approfondire le proprie conoscenze. Perché serve un’opera pubblica di alfabetizzazione?

L’86% degli over 65 non ha competenze digitali di base ed il 67% non ha mai usato un PC.
Ci troviamo di fronte, quindi, ad un grande problema di digitalizzazione tra le fasce più anziane della popolazione.
In un contesto di rapido cambiamento come il nostro, rimanere esclusi significa avere una minor possibilità di accesso a servizi pubblici e privati rispetto al resto della popolazione. La pubblica amministrazione sta digitalizzando tutti i processi di prenotazione e utilizzo delle sue piattaforme, ma non è attenta ad una grande fetta della popolazione che non è capace di utilizza
La tecnologia può essere personalizzata per soddisfare le esigenze specifiche di ciascuna persona anziana, ma anche il sistema di formazione può essere personalizzato sui loro interessi e consentendo loro di mantenere un maggiore grado di indipendenza e migliorare la loro qualità di vita. Non basta portare sul mercato dispositivi digitali con la migliore e la più evoluta tecnologia, per gli over 60 serve la formazione, serve accompagnarli verso un percorso di apprendimento e di comprensione del valore del dispositivo.

Dal tuo punto di vista, il sistema di assistenzialismo – medico e sociale - diventerà completamente digitale? E sarà un bisogno solo della persona anziana o anche della famiglia?

Il futuro dell'assistenza medica e sociale digitale è una questione complessa e varierà da paese a paese, a seconda delle risorse, delle politiche e delle preferenze culturali. Tuttavia, l'assistenza digitale avrà un ruolo sempre più significativo nell'assistenza, e potrebbe portare a una maggiore efficienza e accessibilità nell'erogazione di servizi. La teleassistenza garantirà un minor accesso agli ospedali o ai centri sanitari, con sempre meno personale e in difficoltà. La possibilità di poter avere un teleconsulto o poter usufruire di un dispositivo digitale per controllare i parametri del proprio caro, sicuramente è un valore aggiunto per un caregiver, non sempre però questo valore è percepito e compreso da un anziano. Il quale tende a vedere il dispositivo digitale come uno strumento per tenerlo isolato in casa, un modo per non parlare con il medico, attività che invece per questo tipo di target è fondamentale per uscire di casa, socializzare, tenersi impegnati. Bisogna lavorare con loro ora, educarli ad utilizzare il tempo libero non per andare dal medico ma per fare attività più stimolanti ed interessanti.

Tag tematici: Interviste e Editoriali She SPS Italia

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