In Germania e negli Stati Uniti i Governi sono sempre stati attenti alle istanze del settore manifatturiero. Non sorprende quindi che proprio in questi Paesi siano state avviate negli ultimi anni diverse iniziative di politica economica orientate allo sviluppo di tecnologie avanzate per la produzione “smart”.
I modelli di riferimento non sono naturalmente gli stessi: negli USA il focus è sul prodotto connesso, in grado di generare nuove opportunità di business (la cosiddetta “servitizzazione”); in Germania invece si è puntato maggiormente all'efficienza dei processi produttivi e a tecnologie che consentano di creare sistemi di produzione flessibili, demand-oriented e fortemente interconnessi.
E l’Italia?
Università e imprese non sono state a guardare: negli ultimi anni si sono infatti moltiplicati gli studi, le iniziative e anche le applicazioni concrete. Ma senza una cabina di regia; senza cioè un soggetto – sia esso un consorzio o un pool di lavoro – che dettasse le linee guida con un’ottica di sistema e di medio-lungo periodo. Questa lacuna tuttavia dovrebbe presto essere colmata. Il Governo ha infatti annunciato questa estate che nella prossima Legge di Bilancio sarà inserito un piano di misure volte a incentivare l’adozione di queste tecnologie.
Nel corso del suo intervento al recente Forum Ambrosetti di Cernobbio il Ministro Carlo Calenda ha confermato che nella manovra saranno previsti "fortissimi incentivi fiscali" agli investimenti da parte delle aziende manifatturiere, con una particolare attenzione a quelli orientati alle tecnologie abilitanti per l’Industria 4.0; che ci sarà un intervento sui salari di produttività; che si sceglieranno e finanzieranno alcune Università per l'attivazione di competence center che contribuiscano allo sviluppo di una rete tra impresa e ricerca; che si lavorerà all'adozione di standard internazionali per l'interoperabilità.
Di che cosa si tratterà in concreto? I provvedimenti non sono stati ancora resi noti, ma pare certo che si tratti di un “cocktail” di misure fiscali e finanziarie tra cui il superammortamento e il finanziamento a tassi agevolati dedicato soprattutto alle imprese con rating medio basso.
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