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Intervista ad Angela Calò, Direttrice Operativa del Polo Tecnologico di Navacchio

21 febbraio 2025
Intervista ad Angela Calò, Direttrice Operativa del Polo Tecnologico di Navacchio

Angela Calò, laureata in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Pisa, è oggi Direttrice Operativa del Polo Tecnologico di Navacchio, oltre a portare avanti la propria attività in OverGap fornendo consulenza direzionale alle imprese in ambito Business Development, Sales Management e Marketing Strategico.

Dopo molti anni trascorsi in ruoli manageriali nella Direzione Commerciale sia in Italia che all'estero presso aziende tecnologiche, si è dedicata anche al mondo dell'Industria 4.0 e del trasferimento tecnologico ricoprendo il ruolo di Responsabile Business Development e Marketing presso ARTES 4.0, uno dei principali Centri di Competenza Italiani.

Decide di lasciare “il porto sicuro” per avviare la propria attività manageriale a supporto delle imprese, guidandole verso il successo nel panorama competitivo attuale. Impegno e competenze che oggi trasferisce, come Direttrice Operativa, anche al Polo Tecnologico di Navacchio, il più grande parco tecnologico della Toscana.

Il Polo Tecnologico di Navacchio supporta concretamente le imprese nel cammino verso la digitalizzazione. Quali sono i maggiori driver per favorire e accelerare l'ecosistema dell'innovazione?

Al Polo Tecnologico ospitiamo circa 60 aziende, un incubatore di start-up certificato MIMIT, laboratori, oltre a partnership con circa 200 aziende in tutta Italia che fanno parte del nostro network. Fra i maggiori driver per favorire e accelerare l’innovazione in tutte le sue declinazioni sicuramente è importante la collaborazione, il networking, la contaminazione. Facilitando la creazione di connessioni tra startup, PMI, università, centri di ricerca, associazioni, stimoliamo la condivisione di conoscenze e risorse, con uno sguardo particolare rivolto alle imprese più tradizionali, affiancandole nel loro percorso verso l’innovazione.

Il vostro distretto ha costruito un sistema di conoscenza e innovazione consolidato. Quali consigli daresti per replicare il modello toscano?

Il nostro è sicuramente un modello consolidato che ci ha permesso di costruire tanto nel corso degli anni ma stiamo lavorando anche per migliorarci sotto vari punti di vista. I consigli che darei, di fatto sono gli obiettivi condivisi con tutto il team del Polo: essere un valore aggiunto, un unico interlocutore che può rispondere tempestivamente ai tanti dubbi e bisogni delle imprese che vogliono innovare. Intercettare le esigenze delle imprese, offrire servizi di consulenza, di accesso a finanziamenti pubblici e privati, creare le connessioni necessarie seguendo tutto il processo in ogni sua fase: è quello che facciamo quotidianamente. Innovazione è contaminazione e su questo aspetto investiamo molte energie con l’obiettivo di estendere il modello toscano a tutto lo stivale e anche in Europa, grazie a collaborazioni che stiamo attivando sia sul territorio nazionale che europeo.

La vostra volontà è anche quella di far conoscere le tecnologie realizzate dalle start-up innovative, ibridizzando la manifattura italiana con la cultura digitale. A che punto siamo?

Il Polo Tecnologico di Navacchio ha sempre avuto come missione quella di essere un ponte tra innovazione e tradizione, creando un ecosistema fertile in cui le start-up possano crescere e prosperare. Ultimamente notiamo con piacere un crescente interesse da parte delle aziende manifatturiere a collaborare con alcune delle nostre start-up e PMI per integrare soluzioni innovative nei loro processi produttivi. Questo processo di contaminazione tra manifattura e tecnologia porta a risultati tangibili: prodotti più intelligenti, processi produttivi più efficienti e modelli di business innovativi.

Tag tematici: Innovazione Networking She SPS Italia

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