Salta

Intervista a Michela Siena, Medical Team Leader di Omron Electronics Italia

28 gennaio 2025
Intervista a Michela Siena, Medical Team Leader di Omron Electronics Italia

Michela Siena è un ingegnere elettronico di 37 anni, vive a Foligno con il suo compagno e i due figli, Noah e Margherita.
Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Elettronica presso l'Università degli Studi di Perugia, ha intrapreso la sua carriera professionale in Schneider Electric, dove ha lavorato per tre anni nel settore della distribuzione elettrica.
Dal 2016 fa parte del team di Omron Electronics Italia, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità: inizialmente come OEM's Sales Engineer, successivamente come Key Account Manager nel settore Life Sciences, e oggi come Medical Team Leader.
Con una solida esperienza nel settore, è focalizzata sull'innovazione tecnologica e sulla promozione di soluzioni per l’automazione industriale nelle principali realtà farmaceutiche con presenza in Italia.

Com’è iniziata la tua esperienza in Omron?

Lavoro in Omron Electronics Spa da 8 anni, dopo una laurea magistrale in Ingegneria Elettronica ed una prima esperienza lavorativa di 3 anni in una multinazionale nel campo degli impianti di distribuzione elettrica e automazione industriale. Omron Electronics è un fornitore di soluzioni complete per l'automazione industriale, leader e partner di OEM e System Integrator in tutto il mondo per la produzione di macchine e linee, oltre che di servizi per l'ottimizzazione dei processi industriali. La mia esperienza in Omron inizia con 5 anni in qualità di Field Sales Engineer, avendo dunque la responsabilità commerciale di OEM identificati come target. Da 3 anni attenziono in maniera verticale l'industria farmaceutica (una delle industrie target per Omron), e, dallo scorso anno, sono Team Leader Medical. Il principale obiettivo è lo sviluppo del business in Italia (e nelle regioni EMEA in collaborazione con un team corporate) nel mercato delle life sciences, sviluppando un approccio strategico per questo settore, così altamente peculiare. Dotarsi di competenze verticali, che, dunque, significa essere in grado di declinare la conoscenza tecnologica delle soluzioni di automazione industriale in funzione delle specifiche esigenze della produzione farmaceutica, è l’elemento chiave. L'approccio strategico passa quindi dalla definizione di un business plan, che preveda anche una fase di specializzazione interna delle risorse Omron.

In che modo la tua attività promuove la diversità, l’apertura al talento e la spinta alla visione femminile?

L'industria farmaceutica vede, secondo le più recenti indagini statistiche, una presenza femminile importante (superiore al 40%) e in costante crescita (le percentuali aumentano se si attenziona il target under 35). Ciò nonostante i reparti che afferisco all'Ingegneria, Automazione e Manutenzione degli impianti/linee di produzione, a differenti livelli, rappresentano ancora un terreno fortemente maschile. In quanto responsabile dello sviluppo del business Omron nella specificità del mercato farmaceutico, mi trovo quotidianamente ad interfacciarmi con personale maschile in una percentuale che attesterei a più del 90%, discutendo soluzioni di innovazione tecnologica per l'automazione industriale nella produzione del farmaco. Parliamo di prodotti (componenti elettromeccanici, sensori, motori, inverter, ...) e soluzioni (piattaforme di programmazione, robotica, ispezione visiva/controllo qualità, ...) che mirano a rispondere ai più recenti trend nell'ambito della manifattura farmaceutica, con lo scopo di contribuire a quel processo di innovazione e trasformazione che renda sostenibile e disponibile per tutti la produzione di farmaci innovativi.

Che impatto ha la tua attività nel contesto di riferimento?

Il comparto manufatturiero del farmaco sta affrontando un processo di trasformazione importante. Sentiamo parlare spesso di medicina e/o cura personalizzata, terapie avanzate e medicinali biologici (ATMP). Si tratta della nuova frontiera della ricerca scentifica, che, unita alla capacità odierna di raccogliere e analizzare dati su larga scala (big data), ci proietta in un futuro non troppo lontano in cui è possibile customizzare il farmaco e la cura per lo specifico paziente, o, per lo meno, per il cluster statistico specifico in cui il paziente risulta essere. Dietro questa possibilità abilitata dalla ricerca, affinchè il farmaco sia sostenibile (da un punto di vista economico/produttivo per l'azienda farmaceutica) e accessibile (ad un costo idoneo sul mercato), si nasconde la necessità di ripensare la produzione, in termini di linee e macchine. Da qui il link con l'automazione industriale e con realtà come Omron, che da anni ha sposato un concetto di produzione modulare e flessibile, idoneo ai recenti trend di produzione su piccoli lotti ad alta variabilità. Parliamo di tecnologie come robotica mobile e collaborativa, che, seppur disponibili sul mercato da qualche anno, risultano ancora lontane dalla produzione farmaceutica, da sempre lenta da questo punto di vista trattandosi di ambiente altamente normato e non incline ai mutamenti veloci. Il mio ruolo prevede lo sviluppo di un approccio strategico alle principali realtà farmaceutiche sul territorio (e al loro ecosistema) per informare, supportare e accompagnare teams di ingegneria/automazione locali, piuttosto che corporate, in questo processo di trasformazione tecnologica.

Tag tematici: Ricerca e Sviluppo She SPS Italia

Condividi: