Rosa Jazmin Contreras Valdivieso, sudamericana, di Guayaquil (Ecuador), dove nasce la sua passione per il mondo Cyber Security. Sbarcata dall’altra parte del mondo, a Roma, riuscirà ad approfondire e perfezionare il suo percorso su Information and Communications Technology (ICT).
Nel settore da più di 20 anni e dopo varie esperienze professionali, in Sud America e in altri paesi dell’ Unione Europea, è in Italia che individua il luogo appropriato per proiettare e potenziare competenze e passione, non solo nel Network e Cyber Security, ma anche nel Management.
Attualmente coordina un team di Network Security in Open Fiber.
Rosa, sei perito informatico e coordini un team di Network Security in Open Fiber. Da quali necessità deriva il tuo servizio? In che direzione si sta muovendo l'azienda in termini di cybersicurezza?
Open Fiber ha l’obiettivo aziendale di connettere l’Italia con reti efficienti, veloci e sicure, fornendo ai cittadini servizi essenziali. Questo richiede una cybersecurity di altissimo livello. D’altronde, ormai, la rete in fibra ottica FTTH di Open Fiber copre tutto il Paese, con 14 milioni di unità immobiliari in vendibilità in circa 5mila comuni del Paese. Stiamo parlando di una infrastruttura che corre per oltre 130mila km.
Dall’Allianz Risk Barometer del 2024 emerge che, per il terzo anno consecutivo, gli incidenti informatici sono classificati come il rischio più importante a livello globale. Una violazione dei dati o compromissione dei sistemi e delle infrastrutture tecnologiche (tra cui le reti di telecomunicazione) sono considerate le minaccia informatica più preoccupante. Il mio team è focalizzato sull’implementazione di misure di protezione per ridurre il rischio di attacchi informatici e difendere la rete da violazioni, intrusioni e altre minacce, attraverso tecnologie e soluzioni hardware e software e l’applicazione delle migliori procedure aziendali. Il tutto assicurando la continuità operativa, garantendo l’integrità e la disponibilità dei dati e rispettando gli obblighi di legge.
Hai fondato una squadra di lavoro ponendo le basi per un nuovo servizio. Oggi sei alla guida di un gruppo di quattro professionisti. Secondo te che cosa significa coordinare un team?
Lavorare in sinergia è fondamentale. Quello che fa davvero la differenza è la passione e la coesione con cui affrontiamo ogni giorno le sfide, con obiettivi chiari e tempistiche ben definite. È importante difendere e valorizzare le competenze di ogni persona, stimolando creatività, fantasia e particolarità individuali per raggiungere i risultati prefissati.
La mia doppia nazionalità e le mie esperienze in contesti internazionali mi hanno fornito una prospettiva unica, con competenze che spaziano dalla gestione d’impresa al Project Management e alla tecnologia. Ritengo che le competenze maturate, sia in ambiente gestionale, sia in ambiente tecnico, mi abbiano dotato di uno spirito di adattamento che ha contribuito a sviluppare in me questo multiforme bagaglio formativo. Tutte caratteristiche che mi hanno di certo aiutata a coordinare il mio gruppo.
I risultati più importanti li ho raggiunti grazie a un serrato lavoro con i colleghi e alla validissima collaborazione di un’altra donna straordinaria. Per non parlare della lungimiranza dei miei dirigenti che hanno riposto in me fiducia e mi hanno dato carta bianca. Detto questo, è la squadra che vince. Oggi nel mio team siamo in cinque, quelli che chiamo “i cinque supereroi” perché proteggiamo e difendiamo la rete.
Il tuo percorso professionale è stato altamente qualificante e sfidante. Nonostante tu avessi fatto parte della prima azienda in Ecuador ad aprire le porte al mercato digital-tech e le tue innumerevoli certificazioni informatiche, hai incontrato ostacoli e pregiudizi legati all'essere donna e di origine latino americana. È corretto dire che al giorno d'oggi sia in Italia che in America Latina le distanze tra uomo e donna sono diminuite grazie all'avvento della tecnologia?
Purtroppo, in particolare in ambito tecnico, esistono ancora molti preconcetti. Tuttavia, questi possono essere superati proprio grazie alla diversità di genere, che aggiunge sensibilità e capacità di analisi.
Il mio caso è peculiare: oltre al gender gap, ho dovuto superare anche barriere e pregiudizi in quanto extra-comunitaria, per esempio. Qualcuno non è andato oltre al nome e cognome sul curriculum, ma pazienza. Il percorso non è stato semplice, ma la sfida è avvincente ed è ancora aperta.
Lo sviluppo della tecnologia può influenzare positivamente la partecipazione delle donne nel mondo del lavoro, soprattutto nel campo tecnico e scientifico. Per le donne si tratta di una grande occasione da non perdere. Open Fiber ha saputo valorizzare tutte le mie caratteristiche dandomi l’opportunità di incontrare colleghe straordinarie, preparate e competenti.
Tag tematici: Cyber security She SPS Italia
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