
Elena Massucco, originaria del Piemonte, si laurea in Lingue Orientali presso l’Università di Torino. Dopo un anno a Tokyo e un Master presso la School of Oriental and African Studies (University of London), inizia la sua carriera a Londra, lavorando per 4 anni come consulente marketing, anche con un’esperienza a Parigi. Successivamente, si trasferisce a Bristol, entrando nel mondo del design industriale e dell’innovazione, collaborando con grandi clienti nei settori FMCG e healthcare, con ruoli di account direction e gestione progetti.
Dopo 13 anni in Inghilterra, torna in Italia, nelle Alpi piemontesi, e si unisce a Startupbootcamp come Managing Director dei Servizi Corporate per il Sud Europa, supportando grandi aziende con programmi di open innovation e venture building. Nel 2025 fonda Fuzzin, un innovation product launch pad che accelera i test pilota per le grandi aziende, aiutandoli a trasformare idee innovative in storie di successo scalabili.
Elena, Startupbootcamp si occupa di accelerare startup e supportare la digitalizzazione e l'innovazione nelle grandi imprese. Quali sono le principali sfide che le realtà aziendali affrontano oggi quando cercano di implementare tecnologie innovative?
Le grandi aziende affrontano diverse sfide nell’implementare tecnologie innovative. Spesso i team non hanno le competenze per adattarsi ai nuovi approcci e la complessità dei processi interni rallenta l’agilità necessaria. La governance rappresenta un ulteriore ostacolo: KPI tradizionali spesso non si adattano alla natura sperimentale dell’innovazione. Inoltre, le startup e le corporate operano con logiche molto diverse, creando ulteriori difficoltà. A Startupbootcamp aiutiamo le aziende a gestire queste dinamiche con un modello che armonizza agilità e struttura, garantendo un ROI2 (Return On Innovation Investment) sostenibile.
Vivere all'estero è un aspetto che ritieni fondamentale per arricchire la propria carriera. Come questa esperienza internazionale ha influenzato il tuo approccio all'innovazione e quali insegnamenti porti con te nel lavorare con diverse realtà a livello global?
Vivere e lavorare all’estero è stato uno dei doni più grandi della mia vita. Mi ha permesso di sviluppare una mentalità "outside-in", aperta a nuovi stimoli e prospettive. Questa esperienza, insieme a una carriera varia, mi ha resa una “generalista”: una caratteristica preziosa per affrontare le sfide complesse del mondo dell’innovazione. La capacità di collegare idee diverse e adattarmi rapidamente è un vantaggio che cerco di trasmettere anche ai miei figli e ai giovani talenti che mentoro. L'innovazione, dopotutto, nasce da empatia, collaborazione tra discipline diverse e capacità di osservare e risolvere bisogni inespressi con curiosità e creatività.
Elena, hai spesso sottolineato che scienza e tecnologia sono alla base dei lavori del futuro. Come vedi l'evoluzione di questi settori nei prossimi anni e quale ruolo pensi che giocheranno nella formazione delle nuove generazioni di professionisti?
Scienza e tecnologia stanno cambiando il nostro modo di lavorare e collaborare, e nei prossimi anni avranno un ruolo sempre più centrale nel creare nuove opportunità. Ma non si tratta solo di innovare dal punto di vista tecnico: la vera sfida sarà integrare questi strumenti per valorizzare ciò che ci rende umani, come la creatività, l’empatia e la capacità di risolvere problemi in modo unico.
Per le nuove generazioni, il futuro sarà sempre più basato su competenze che uniscono conoscenze scientifiche e tecnologiche con una mentalità flessibile e curiosa. È qui che entra in gioco il concetto che definisco “emotioneering”: non basta solo “costruire” innovazione, bisogna saperla connettere alle emozioni, ai bisogni e alle esperienze reali delle persone. Questo approccio umano e creativo sarà essenziale per affrontare le sfide complesse, trasformando la tecnologia in un mezzo per generare valore autentico e duraturo.
Tag tematici: Competenze/Professioni She SPS Italia
Condividi: