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L'Additive manufacturing, un set di tecnologie digitali, green e 4.0

16 dicembre 2019

Digitalizzazione, sostenibilità e personalizzazione: tre dei mantra del ventunesimo secolo trovano risposta nell'Additive Manufacturing, il nuovo modo di produrre gli oggetti che permette di realizzare oggetti customizzati in piccole serie, o anche in esemplari unici, lavorando con innovativi materiali compositi o leghe di metallo e utilizzando sistemi di fabbricazione avanzati in cui il software gioca un ruolo di primo piano.

Non tutti, però, sanno che l'Additive Manufacturing si basa su un set di tecnologie in rapido sviluppo, ma sufficientemente mature per trovare applicazione anche in ambito industriale. Non è un caso infatti che, già a fine 2016, la manifattura additiva sia stata inserita tra le tecnologie abilitanti per l'industria 4.0.

L'argomento sarà oggetto di un interessante evento che si terrà il prossimo 30 gennaio, a Milano, presso la sede della Bovisa del Politecnico di Milano, laddove stanno sorgendo le strutture del Competence Center milanese MADE. La tavola rotonda si intitolerà “Smart Production: l'Additive Manufacturing come tecnologia abilitante per l'Industria 4.0” e sarà il primo dei quattro appuntamenti diffusi sul territorio nazionale che rappresentano un vero e propriop percorso di avvicinamento all'edizione 2020 di SPS Italia.

Il programma della mattinata è consultabile online: clicca qui

L’Additive Manufacturing abilita una completa digitalizzazione del processo manifatturiero, in perfetta linea con le esigenze della smart factory. Il software è il cuore pulsante del processo produttivo. Come spiega la professoressa Bianca Maria Colosimo del Politecnico di Milano, "La digitalizzazione parte dal design-progettazione del componente ottenuto attraverso ottimizzazione topologica, permette di ottenere il digital twin del processo attraverso simulazione, di procedere alla raccolta e all'analisi in tempo reale dei dati dal processo, per arrivare a gestire anche la fase finale dell'ispezione attraverso tomografia computerizzata a raggi X, che offre anche indicazioni riguardo porosità e forme interne senza la necessità di controlli distruttivi". Il processo full-digital permette inoltre di riutilizzare le informazioni digitali di prodotto e processo per guidare un’eventuale riprogettazione del componente e una possibile modifica della strategia di stampa.

La professoressa Colosimo è uno dei membri del Comitato Tecnico che Messe Frankfurt Italia ha costituito per curare i contenuti della nuova area dedicata proprio all'Additive Manufacturing nella prossima edizione di SPS Italia. Quest'area farà parte del District 4.0, aggiungendosi alle altre tecnologie di frontiera già presenti: Automazione Avanzata, Digital & Software, Robotica e Meccatronica. Il progetto è supportato da Formnext, la fiera europea di riferimento per le nuove tecnologie al servizio della produzione industriale che Messe Frankfurt organizza ogni anno a novembre a Francoforte in Germania.

L'Additive Manufacturing offre anche risposta alle istanze che stanno emergendo sul tema della sostenibilità ambientale: permette infatti di ottenere un significativo alleggerimento dei prodotti stampati, con evidente impatto sul consumo energetico e sulla impronta ecologica del prodotto finito. "Se si pensa all’ambito aeronautico e a tutti quei settori nei quali la spinta alla riduzione della carbon footprint è prioritaria, è chiaro che l’additive rappresenta una tecnologia irrinunciabile", spiega Colosimo.

Dopo l'appuntamento milanese, le tappe successive, verso la fiera di maggio, SPS Italia, saranno rispettivamente:

  • 27 febbraio a Roma, si parlerà di farmaceutico, in collaborazione con ISPE
  • 11 marzo, a Modena, sul tema della robotica
  • 16 aprile, nel distretto della meccatronica di Bari

www.spsitalia.it