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Intervista a Gloria Chiocci, fondatrice UXfor S.r.l.

10 settembre 2025
Intervista a Gloria Chiocci, fondatrice UXfor S.r.l.

Gloria Chiocci è un’imprenditrice, UX Designer e blogger nata a Gubbio nel 1992. Dopo due lauree in comunicazione e un percorso internazionale tra Canada, Regno Unito e Spagna, ha lavorato come consulente in ambito User Experience Design per aziende e istituzioni, con un focus su innovazione, accessibilità e inclusione.
Nel 2015 ha fondato UXforKids, il primo programma educativo in Europa dedicato all’insegnamento dell’UX Design a bambini e ragazzi. Dal 2023 il progetto è diventato UXfor S.r.l., startup innovativa a vocazione sociale che integra educazione, design inclusivo e tecnologie accessibili, con particolare attenzione a dislessia e DSA.
Attraverso UXforKids e UXforTeens, ha formato migliaia di giovani tra i 7 e i 17 anni, portando l’UX Design nelle scuole, nelle famiglie e nei contesti aziendali. Il suo approccio unisce metodo visuale, co-design e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), promuovendo pensiero critico, creatività e cittadinanza attiva.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui: Forbes 30 Under 30 (Education), Symbola e ADI Design (30 designer under 35), Financial Times – Made in Italy Talent, Unstoppable Women 2024 di StartupItalia e il programma europeo The Break for Women Entrepreneurs.
Dal 2015 scrive per Nòva – Il Sole 24 ORE, raccontando l’innovazione attraverso le storie di giovani talenti. È stata formatrice in UX Design ed Educazione presso realtà come IED Milano, ISTUD Business School e ha partecipato come speaker a eventi come EXPO, TEDx, in Italia e all’estero.
La sua missione è chiara: rendere il design accessibile, creativo e inclusivo fin da piccoli, per formare una nuova generazione di progettisti del futuro.

Gloria, dal 2023 sei CEO di UXfor, una startup innovativa a vocazione sociale. Quali strategie hai adottato per coniugare impatto sociale e modello di business?

UXfor S.r.l., startup innovativa a vocazione sociale, nasce per portare l’UX Design nel mondo dell’educazione, non solo come disciplina, ma come metodo per imparare a pensare in modo critico, inclusivo e progettuale. Per coniugare impatto sociale e sostenibilità economica, abbiamo adottato un modello ibrido: da un lato collaboriamo con scuole e famiglie, dall’altro costruiamo partnership con aziende che investono in progetti di Corporate Social Responsibility (CSR). Offriamo corsi, piattaforme ed esperienze educative rivolte a bambini e ragazzi dai 7 ai 17 anni, mettendo al centro inclusività, accessibilità e innovazione. Il nostro impatto cresce con ogni nuova classe che idea e prototipa un’app sulla sostenibilità, con ogni ragazzo che acquisisce strumenti per apprendere in modo più creativo e sentirsi parte attiva del futuro, senza etichette.

UXforKids è oggi un progetto riconosciuto a livello nazionale, e tu sei stata inserita da Forbes tra i 30 under 30 nella categoria Education. Qual è secondo te il valore più grande che l’UX Design può portare nel mondo della scuola?

L’UX Design porta a scuola un superpotere: imparare a mettersi nei panni dell’altro. Insegna ai bambini a osservare, ascoltare, immaginare soluzioni e testarle, sviluppando empatia, spirito critico e collaborazione. È un modo di apprendere che valorizza il processo più del risultato e che aiuta anche chi ha un modo diverso di imparare — come nel mio caso, da studentessa e ora imprenditrice con dislessia — a trovare il proprio metodo e a sentirsi parte attiva del gruppo. L’UX Design rende visibile il pensiero e costruisce ponti tra idee, persone e mondi. Credo fermamente che introdurre l’UX nella scuola significhi formare cittadini consapevoli, progettisti del proprio apprendimento e del domani.

Hai parlato spesso di diversità, inclusione e dislessia nei tuoi interventi pubblici. Come questi temi influenzano il tuo modo di progettare e fare impresa?

La mia esperienza personale con dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia ha plasmato ogni scelta imprenditoriale. UXfor S.r.l. nasce proprio dal desiderio di trasformare una difficoltà in una metodologia: progettare per tutti significa progettare meglio. Nei progetti UXforKids e UXforTeens sviluppiamo percorsi accessibili, visivi e multisensoriali, capaci di valorizzare le differenze come risorse. Inclusione, per me, non è un tema di contorno, ma una prospettiva da cui partire. Anche nel team promuoviamo una cultura che accoglie punti di vista differenti, creando ambienti di lavoro aperti e collaborativi. Perché solo quando si progetta con - e non solo per - le persone, si genera un impatto reale e duraturo.

Tag tematici: Digitalizzazione She SPS Italia

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