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Intervista a Letizia Pizzi, Direttrice Anitec- Assinform

30 settembre 2025
Intervista a Letizia Pizzi, Direttrice Anitec- Assinform

Letizia Pizzi si è laureata in Scienze Politiche presso l’Università Luiss Guido Carli. Dal 2000 al 2025 ha lavorato in Confindustria, ricoprendo incarichi con crescenti responsabilità. Nel suo percorso professionale si è occupata di relazioni esterne e ufficio stampa e, successivamente, si è specializzata nell’ambito dell’internazionalizzazione delle imprese in aree geografiche di interesse strategico, nei paesi dell’area Mena e del Continente Africano, dell’Europa orientale e dell’Asia centrale. Dal 2009 al 2016 ha coordinato le attività dell’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria occupandosi di policy advocacy per favorire l’attrattività del sistema paese. Successivamente ha assunto la Direzione Generale di Confindustria Est Europa. Dal 2021 è stata Direttore Generale di Confindustria Assafrica&Mediterraneo; in tale ruolo ha sviluppato rapporti con gli stakeholders istituzionali nazionali e internazionali, focalizzandosi sull’implementazione delle attività delle aziende associate nella cornice del Piano Mattei e sull’iniziativa flagship del Digitale coordinata da UNDP.

Qual è il tuo ruolo all’interno di Anitec-Assinform e quali sono le principali attività su cui sei focalizzata?

Dal maggio 2025 sono Direttore Generale di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le aziende ICT in Italia. Il mio ruolo in Associazione è quello di orchestrare l’azione di Anitec-Assinform a supporto delle imprese ICT e della trasformazione digitale del Paese. Dopo anni in Confindustria, metto la mia esperienza al servizio delle aziende del digitale, mantenendo aperto il confronto con le istituzioni e lavorando per valorizzare innovazione e competenze come fattori di crescita per il Sistema Paese.

Come vedi l’evoluzione del digitale nell’industria italiana nei prossimi 3-5 anni?

Il digitale continuerà a trainare la competitività. Dopo la crescita del 3,7% del 2024, con un valore di 81,6 miliardi, il settore ICT manterrà un trend positivo anche fino al 2028 grazie a investimenti in IA, Cloud, Cybersecurity e Big Data. Come sottolineato nel recente Rapporto “Il digitale in Italia 2025”, l’IA non è più solo una frontiera tecnologica ma una leva concreta per produttività, sostenibilità ed equità. Per questo è importante che la trasformazione coinvolga tutti: non possiamo permettere divari tra grandi aziende e PMI o tra territori più o meno digitalizzati.

Quali tecnologie ritieni saranno game changer per l’industria nei prossimi anni (AI, edge, cloud, IoT...)?

Intelligenza Artificiale, Cloud Computing, Big Data e Cybersecurity sono i principali motori di cambiamento. L’IA sta trasformando processi produttivi e modelli organizzativi e spingerà tutti i settori a innovare. Secondo le stime, i Digital Enabler e Transformer cresceranno a ritmi superiori alla media ICT (+10% annuo), con effetti diretti su industria, servizi e Pubblica Amministrazione.

Come sta cambiando il tema delle competenze digitali in relazione alla trasformazione industriale?

Competenze e formazione sono uno dei pilastri dell’Associazione. Con l’Osservatorio Competenze Digitali 2024, realizzato insieme ad AICA, Assintel, Assinter Italia in collaborazione con Talents Venture, analizziamo ogni anno il divario tra domanda e offerta di professionisti ICT. Risulta che meno della metà degli italiani ha competenze digitali di base: senza persone preparate e nuove tecnologie non possono crescere davvero. Serve più formazione, più Academy, più collaborazione tra imprese, scuole e istituzioni, per non restare indietro.