Solo il 2,5% delle imprese ancora non sa che cosa sia Industria 4.0, un dato che rende giustizia al grande lavoro di divulgazione svolto da tutti, istituzioni e stampa in testa.
Il risultato – che praticamente azzera un valore che, solo due anni fa, era ancora al 38% – è contenuto nella quarta edizione dell'Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano, presentato ieri mattina al convegno “Industria 4.0: Produrre, Migliorare, Innovare” che si è tenuto a Milano presso l'Auditorium di Assolombarda. Durante la presentazione sono state mostrate alcune videointerviste fatte ai visitatori di SPS Italia – fiera che evidentemente i ricercatori hanno riconosciuto come riferimento per Industria 4.0.
Un mercato da 2,4 miliardi
Non è il solo dato interessante, anzi. In primo luogo c'è l'analisi "quantitativa": secondo l'Osservatorio, nel 2017 il mercato dei progetti di Industria 4.0 in Italia - tra soluzioni IT, componenti tecnologiche abilitanti su asset produttivi tradizionali e servizi collegati - raggiunge un valore compreso fra 2,3 e 2,4 miliardi di euro, di cui l’84% realizzato verso imprese italiane e il resto come export, mostrando una crescita del 30% rispetto allo scorso anno che, letta in una prospettiva pluriennale, sancisce il quasi raddoppio del mercato in soli tre anni. Ai progetti 4.0 si somma un indotto di circa 400 milioni di euro in progetti “tradizionali” di innovazione digitale.
Le tecnologie
A fare la parte del padrone sono Industrial IoT, Analytics e Cloud Manufacturing.
L’Industrial IoT (riferito alla sola componentistica per connettere i macchinari alla rete) si conferma la tecnologia 4.0 più diffusa, con un valore di circa 1,4 miliardi di euro (60% del mercato, +30% sull’anno precedente).
A seguire Industrial Analytics con 410 milioni di euro (20% del mercato, +25%) e il Cloud Manufacturing con 200 milioni di euro (10% del mercato, +35%), ma fra le prime per crescita. L’8% del mercato è rappresentato da soluzioni di Advanced Automation (145 milioni di euro, +20%), mentre l’Advanced Human Machine Interface pur con un valore complessivo contenuto (circa 30 milioni di euro), è la prima per crescita rispetto allo scorso anno (+50%).
La awareness e l'impatto del Piano Nazionale
Come dicevamo in apertura solo il 2,5% delle imprese dichiara di non conoscere il tema; il 15% è in fase esplorativa, mentre il 55% dichiara di aver già implementato soluzioni 4.0.
Molto positivo l’impatto del Piano Nazionale Industria 4.0: su un campione di 236 imprese, il 92% ne conosce le misure (l’84% un anno fa), la metà dichiara di aver già usufruito di forme di iper e superammortamento per ilrinnovo dei propri asset e una su quattro ha intenzione di farlo a breve.
Le competenze
Un'impresa su due dichiara di aver già concluso o avviato una valutazione delle competenze 4.0 e più di una su quattro (26%) ha intenzione di farlo in futuro. La valutazione interessa tutte le funzioni aziendali (la produzione in particolare) e tutte le figure presenti in azienda, dagli operai ai manager fino all’imprenditore.
In media, circa il 30% delle aziende dichiara di sentirsi preparata per affrontare l’Industria 4.0; tra le rimanenti, il 24% di queste intende colmare il divario attraverso la formazione del personale e l’11% acquisendo le competenze mancanti all’esterno, mentre una minoranza afferma che l’azienda si è già dotata di un piano strutturato per la formazione o la selezione delle competenze 4.0.
Per formare il personale, il 60% ha deciso di usufruire del credito di imposta per la formazione 4.0 o ci sta pensando, mentre il 19% ancora non conosce questo incentivo. La funzione HR, tuttavia, risulta scarsamente coinvolta in queste iniziative e nello sviluppo delle strategie di Industria 4.0.
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