I segnali erano piuttosto chiari già nella seconda metà del 2018, qualcosa stava cambiando anche nel settore dell’automazione dopo sei anni consecutivi con una crescita media per anno del 7% la sensazione era che gli ordinativi fossero in calo e quindi il 2019 si presentava come un’incognita.
Le prime analisi sul sentiment delle nostre aziende associate erano meno positive rispetto agli anni precedenti, ma comunque non del tutto negative come si vede nella figura che rappresenta le risposte a gennaio 2019 con la previsione 2019/2018 relativamente ai fatturati.
La stessa indagine svolta a luglio ha dato però risultati molto più negativi, con uno spostamento netto verso l’area di recessione.
Anche per quanto riguarda l’ordinato nazionale le rilevazioni non sono molto incoraggianti. Il recente risultato sul secondo trimestre 2019 mette in evidenza una certa criticità e il sentiment per il terzo trimestre non è ancora particolarmente positivo anche se più ottimistico rispetto ai risultati del periodo precedente.
Anche i dati dei costruttori di macchine sono stati mediamente negativi nel primo semestre del 2019 e, considerato che più del 65% della componentistica dell’automazione finisce in questo canale di vendita, le previsioni non possono essere particolarmente buone.
All’interno del mondo dell’automazione vi sono settori che vanno a differenti velocità. Il comparto del software industriale resta ancora in una fase importante di crescita nel 2019, così come tutte quelle componenti più squisitamente legate al mondo dell’interconnessione o del monitoraggio e controllo.
Va detto che anche i cugini tedeschi stanno mostrando dati di crescita molto più contenuti rispetto al recente passato, evidenziando importanti segnali di debolezza del loro mercato interno oltre ovviamente a soffrire, come l’Italia, di un generale rallentamento del commercio mondiale.
Oggi, numeri alla mano, non possiamo essere positivi. Restiamo però ottimisti credendo nella forza che questo comparto ha dimostrato di avere nell’ultimo decennio e auspichiamo che il 2019 sia solo un anno di passaggio. Confidiamo inoltre, in un secondo semestre che possa almeno consentirci di non chiudere l’anno in recessione.
Infine, stiamo assistendo in questi giorni alle prime schermaglie sul futuro del piano governativo sull’industria 4.0. Anche qui la speranza è che si possa realmente strutturare un progetto serio di politica industriale a medio-lungo termine che, a prescindere dagli strumenti messi in campo, possa essere di reale sostegno alle imprese italiane che vogliono innovarsi e in particolare alle PMI che devono essere aiutate in questo complesso percorso.
Marco Vecchio, Direttore ANIE Automazione
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