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Curiosità e nuove sfide, intervista a Giorgina Negro

6 maggio 2022
Curiosità e nuove sfide, intervista a Giorgina Negro

Laureata in Ingegneria Chimica al Politecnico di Torino, direttore del Dipartimento Energy prima di CNH Industrial e ora di Iveco Group, con il suo team Energy si occupa di contribuire alla promozione di una cultura della sostenibilità aziendale che integri le questioni energetiche nei processi di business ordinari contribuendo così, in coordinamento e a supporto delle funzioni aziendali, ad una migliore gestione dell'energia e ad una creazione di valore a lungo termine. Per il progetto "SHE SPS Italia, do you?", Giorgina Negro, Energy Manager Iveco Group.

Responsabile del coordinamento della governance energetica attraverso l'organizzazione e l'implementazione di sistemi di gestione dell'energia, al fine di allineare i risultati di risparmio energetico agli obiettivi aziendali e attraverso la diffusione di best practices, nel 2019 è stata nominata Energy Manager dell’anno per le attività svolte in campo energetico. 

Ci sono figure, o esperienze, che hanno ispirato il suo percorso professionale?

La prima figura ad avermi ispirata è stata Marie Curie e la sua vita dedicata alla scoperta e alla sperimentazione, che, fin da bambina, mi hanno condotta ad apprezzare l’aspetto pratico delle attività e a perseguirlo, abbandonando l’astrattezza e i filosofismi.

Ringrazio inoltre la mia famiglia per avermi trasmesso l’etica del “duro lavoro” e del “non mollare mai”  di fronte alle avversità.

Inoltre, il mio percorso professionale è stato molto denso di cambiamenti;  ho iniziato la mia carriera professionale nella Sezione Impiantistica della Provincia di Torino dove ho svolto attività di coordinamento tecnico in materia di  smaltimento rifiuti per poi, ad oggi, diventare Energy Manager di una Azienda multinazionale nel settore automotive. Proprio nel cambiare aziende, attività e diversità di esperienze mi hanno fatto crescere e guidato ad allargare gli orizzonti abbracciando ne nuove sfide lavorative.

Come si è avvicinata al mondo delle innovazioni tecnologiche?

Questo avvicinamento è avvenuto in modo innato: fin da bambina l’innovazione e la sperimentazione erano nel mio DNA e le applicavo mediante esercizi pratici sulle reazioni chimiche.

Durante il percorso universitario sono stata una pioniera delle tematiche ambientali e, nello specifico, dello smaltimento rifiuti; infatti, la mia tesi di laurea è stata la prima tesi sperimentale su questa tematica e, grazie ad essa,  sono state emanate una serie di normative ambientali a livello regionale.

Oggi, sempre di più, l’innovazione tecnologica è parte integrante della mia vita in quanto strettamente correlata al settore energetico: il continuo sviluppo delle tecnologie è infatti necessario se vogliamo lasciare alle generazioni future un mondo migliore o comunque non troppo diverso da come lo abbiamo trovato.

C’è un progetto a cui è particolarmente legata che desidera raccontare?

In realtà, ci sono più progetti a cui sono particolarmente legata.

Ad esempio un progetto che ricordo con piacere  è stata l’industrializzazione di un plant in Africa, dove ho ricoperto il ruolo di Project Manager: l’attività prevedeva il trasferimento e il successivo rimontaggio di apparecchiature e impianti da uno stabilimento in Italia al plant sito a Rosslyn, in Sud Africa. Tale progetto è stato molto sfidante in quanto il contesto e le normative sono distanti da quelle europee.

Altro progetto che sto portando avanti con passione è l’installazione dello smart flower, un sistema fotovoltaico ad alta efficienza progettato in modo che i “petali” (i moduli fotovoltaici), proprio come fa un girasole, inseguano il sole mantenendo l’angolatura ottimale di 90° rispetto ai raggi, producendo in questo modo il massimo dell’energia. In questo progetto vedo un filo conduttore simbolo della lotta al cambiamento climatico mediante lo schiudersi in tutti gli stabilimenti del fiore della sostenibilità.

Cosa consiglierebbe alle nuove generazioni che vorrebbero avvicinarsi al mondo della tecnologia?

Alle nuove generazioni, che stanno vivendo un’era di continui cambiamenti, consiglierei di essere pronti ad affrontare qualsiasi sfida, di essere proattivi e di non aver paura delle novità, ma di coglierle come opportunità. In quest’ottica, ai giovani consiglio di mettersi sempre in gioco, di rimanere sempre curiosi e di non aver paura di nuotare nell’acqua alta.