Ventuno è una startup che unisce il Made In Italy alla realtà aumentata, legando la regionalità alla tecnologia. L’experience digitale accelera lo sviluppo nel mercato della tua azienda?
Ventuno sta costruendo un brand “nuovo” e lo sta facendo abbinando le tecnologie immersive (AR/VR) ad un settore tradizionale come quello del F&B. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di creare qualcosa che possa avvicinarci alfine di catturare le nuove generazioni (millennials e generazione Z) che vivono in paesi come l’Asia, gli USA e il Middle East che sono i nostri mercati di riferimento. Quindi per rispondere alla domanda si le tecnologie digitali ci stanno permettendo di potere espandere il business su mercati lontani, complessi come l’Asia ma dalle enormi potenzialità e di poterlo fare non solo velocemente ma in maniera innovativa.
Le innovazioni tecnologiche stanno cambiando le esperienze di viaggio, coinvolgendo platee eterogenee, aiutando il turismo e contaminando la comunicazione culturale di Musei e siti Italiani. Così si sta modificando anche la percezione di molti viaggiatori: quanto la tecnologia influenza già i nuovi parametri di scelta?
Il Covid ha colpito duramente il settore turistico tanto da aver cambiato da un lato il modo di fare turismo soprattutto dei consumatori attenti e dall’altro ha dato una spinta importantissima nell’accelerare le applicazioni delle tecnologie al settore stesso alfine di offrire non solo esperienze nuove ma anche molto coinvolgenti rispetto al passato. In questo senso ormai alcuni tipi di tecnologie quali quelle immersive hanno un impatto molto forte su quelle che sono le scelte che certi tipi di consumatori (giovani generazioni avvezzi all’uso della tecnologia come ad es. l’uso di device per vivere esperienze sempre più coinvolgenti) andranno a fare. Queste tecnologie ormai sono talmente attrattive tanto che oggi si parla di Metaverso e di quando l’applicazione dello stesso al business sia una arma potente di fidelizzazione del cliente finale.
Con il PNRR è stata delineata la road map per rilanciare il turismo italiano, tenendo conto che la digitalizzazione deve essere uno strumento di competitività del sistema Paese. Alla luce della tua esperienza, in che modo l’Italia può mantenere la sua leadership in un mercato globale tecnologicamente più avanzato?
Il PNRR in riferimento al turismo porta in dota circa 2,5 miliardi di euro di risorse che dovrebbero rilanciare e rendere più moderno e innovativo il settore. Purtroppo, l’Italia è un paese che potrebbe ricoprire la prima posizione nella classifica tra i paesi più visitati al mondo, se facciamo riferimento alle bellezze artistiche, paesaggistiche e a tutto il comporto servizi legato allo stesso settore, ma ad oggi non è così, infatti se andiamo a guardare l’ultima classifica stilata da UNTWO siamo solo al 5 posto dopo Francia, Spagna, USA e Cina pertanto penso sia fondamentale investire in maniera reale ed innovativa in un comparto quello del turismo che rappresenta una voce molto importante del PIL italiano. Se faccio riferimento alla mia esperienza e al mercato sul quale stiamo puntando ossia la Cina posso affermare che i cinesi amano l’Italia che vorrebbero inserire tra le mete preferite da visitare alla stregua della Francia ma che non lo fanno perché i servizi non sono reputati all’altezza delle loro aspettative. Per concludere credo che se cogliamo la sfida di usare bene i fondi del PNRR l’Italia può ambire a diventare la meta più visitata al mondo.
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