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Intervista a Stefania Rinaldi, Amministratore Delegato Rinaldi Group

14 novembre 2023
Intervista a Stefania Rinaldi, Amministratore Delegato Rinaldi Group

Cosa significa essere imprenditrice in questo contesto culturale?

Ci troviamo in un contesto culturale in cui occorre lavorare ancora molto per apportare un cambiamento culturale radicale e ridurre il gender gap. “Essere una donna imprenditrice significa per me fare scelte ogni giorno”. Sono l’amministratore delegato della Rinaldi Group diventata nel 2021 SPA SB, PMI innovativa e wellness-tech company e family business alla terza generazione leader nella produzione e commercializzazione di materassi e sistemi letti che si propone al mercato come consulente del riposo orientata al benessere psicofisico dell’individuo prodotti di qualità curati nei dettagli e rigorosamente Made in ITALY. Sarebbe troppo semplice dire che non ci sono difficoltà da affrontare per conciliare una vita al femminile e una carriera di successo, in mondi spesso lontani da quelli tipicamente associati alle donne. Eppure la passione, i sogni, gli ideali che animano ogni mia azione mi consentono oggi di dire che un approccio work & life balance consente di realizzare sogni nel cassetto, senza sacrificare gli affetti, con il giusto equilibrio anche se con una ricca dose di impegno, resilienza, determinazione dando spazio anche al sorriso.

Quali sono le maggiori criticità del passaggio generazionale dell’azienda familiare?

Tra le frasi più famose di Charles Darwin mi piace citare “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”.
Essere al passo coi tempi, avere il coraggio di cambiare e reinventarsi continuamente: ecco cosa questo si può augurare alle nostre aziende, in particolar modo a quelle familiari.
Il fulcro del passaggio generazionale è l’esistenza di una nuova generazione di individui che prenda il posto della vecchia. Il discendente non ha solo la funzione di prendere il posto in azienda dell’imprenditore uscente ma deve anche essere pronto ad “assorbire” tutte le conoscenze, i valori e gli aspetti caratteristici dell’impresa in cui andrà ad operare. Rispettare la visione strategica dei predecessori e quando necessario saperne prendere le distanze, altrimenti è difficile distinguere quali parti siano figlie del contesto dell’epoca e quali siano invece “senza tempo” adattabili a contesti diversi. Le imprese non devono avere paura del cambiamento, ma solo saperlo affrontare, adeguandosi all’ambiente esterno in maniera agile, gestendo al meglio i rischi e pianificando strategia elastiche.

Lei ha avviato e sviluppato diversi progetti a sostegno della parità di genere, in che modo è possibile valorizzare storie di imprese e leadership al femminile?

Parità di genere nel lavoro come nella società significa maggior uguaglianza equità innovazione ed eticità. La parità di genere non è un obiettivo per donne, riguarda e deve impegnare tutti affinchè il diversity management sia un punto di forza nei modelli di business vincenti garantendo benessere individuale e collettivo, produttività e conseguente crescita delle imprese e del Paese. Personalmente mi impegno nella mia azienda per diffondere la parità di genere, tanto che siamo tra le aziende ad aver ottenuto la certificazione sulla parità di genere UNI DPR 125:2022. Molte sono le esperienze che ad oggi vivo all’interno di associazioni e organizzazioni che promuovono l’imprenditorialità femminile e fungono da cassa di risonanza per le buone pratiche adottate da aziende sensibili e responsabili perché possano funzionare come esempio da emulare.

Tag tematici: Interviste e Editoriali She SPS Italia

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