Originaria di Milano, la vita di Bianca non ha conosciuto confini: ha vissuto e lavorato in 3 diversi continenti e visitato oltre 50 Paesi.
Nel 2017 è stata vice campionessa mondiale di sci alpino femminile di velocità (167 km/h) con la Nazionale italiana.
È laureata in Matematica, ma è appassionata di molto altro oltre ai numeri: innovazione, #femaleempowerment, sostenibilità, sport all'aria aperta.
Bianca ha più di 7 anni di esperienza nel mondo dell'innovazione e dell'imprenditoria. Ha lavorato come Head of Innovation per un acceleratore italiano e Improvement Lead per un fondo di investimento svizzero, vivendo tra l'Africa sub-sahariana e il Medio Oriente.
Nel 2020 ha fondato Girls Went Out, una piattaforma e una comunità di donne che si sostengono e si spronano a vicenda per uscire dalla loro zona di comfort attraverso lo sport nella natura.
Nel 2022 ha fondato Sisters Founders, la prima community italiana di donne imprenditrici, che oggi conta più di 100 imprenditrici.
La sua prossima avventura? Un rally di beneficenza da Milano al Senegal!
Sei la fondatrice di Girls Went Out, una comunità di donne per uscire dalla comfort zone attraverso lo sport e Sisters Founders, la prima comunità di startup femminili in italia. Cosa significa essere innovatori oggi?
Ci racconti come sono nate e qual è la loro missione?
Tutta la mia vita ho combattuto a denti stretti per raggiungere i miei obiettivi. Durante il mio percorso ho notato che noi donne dobbiamo lottare un po’ più degli altri, per poter sconfiggere qualcosa che risiede dentro di noi.
Durante il covid ho lanciato Girls Went Out, una piattaforma di empowerment femminile attraverso lo sport nella natura e il coaching. Mi sono resa infatti conto di quanto le più grandi lezioni della mia vita io le abbia imparate attraverso lo sport, dalle arti marziali allo sci.
Successivamente, mentre provavo a lanciare la mia startup, ho sentito il bisogno di confrontarmi con altre founders che stessero affrontando le stesse sfide: per questo ho fondato Sisters Founders, una community di imprenditrici che si basa sulla “sorellanza”. Oggi la community annovera al suo interno 120 imprenditrici italofone.
Sogno di un mondo dove tutti abbiamo le stesse opportunità, e sto cercando di crearlo. Alla fine, se non sei tu l’esempio che vorresti nel mondo, chi dovrebbe esserlo?
Hai vissuto in Costa d’Avorio e in Tanzania. In che modo è possibile sviluppare tecnologia e imprenditoria nei mercati emergenti?
Come è nata la tua passione per il continente africano? Qual è il potenziale dell’Africa?
Qualche anno fa ho preso la decisione di trasferirmi in Africa e ho dedicato tre anni della sua vita ad aiutare i giovani imprenditori a collaborare con i governi locali per lanciare imprese sostenibili. Vivere e lavorare in Africa è allo stesso tempo elettrizzante e devastante. Ogni giorni affronti una sfida diversa, ma la realtà a cui sei costretta a guardare in faccia è difficile da accettare. Forse per questo motivo ti senti così tanto utile, e anche indistruttibile. E grato.
Il lato eletrizzante di lavorare in un continente come l’africa è l’infinite possibilità: c’è ancora tutto da fare, le tecnologie cambiando il modo di vivere delle persone, e c’è la possibilità di “leapfrog”, saltare dei passaggi che la nostra storia e cultura ha avuto.
faccio un esempio, se devo trasportare dei materiali da un punto A a uno B, noi diremmo “costruisci una strada” ma in realtà la tecnologia ora permette di volare, allora perché non usare un drone? In questo modo saltiamo un passaggio.
Ex atleta e campionessa di sci e chilometro lanciato, in che modo è possibile bilanciare equilibrio e sperimentazione?
Quali sono le lezioni che hai imparato attraverso lo sport?
Sono stati tanti anni di arti marziali a preparare la mia mente: Insegui i tuoi obiettivi, allenati ogni giorno, non aver paura di affrontare il tuo avversario, il tuo successo dipende solo da te stesso, il tuo più grande avversario è il tuo ego.
Ma anche “celebra”, celebrare i tuoi successi, quando nel passaggio da una cintura alla seguente, c’è proprio un comitato pronto a dirti “non sei pronto” oppure “puoi passare al passaggio successivo”.
Sono stati questi i grandi insegnamenti della mia vita che mi hanno permesso di guardare in faccia ogni ostacolo. Ma anche essermi laureata in matematica ha aiutato: guardare un problema e dire “ok, ora troviamo una soluzione”.
Io stessa mi spingo sempre “fuori dalla mia comfort zone” ma ultimamente ho capito quanto in realtà l’innovazione sia un equilibrio efficace tra la tradizione e il cambiamento totale, come ci insegna la Teoria del Caos: un sistema in equilibrio cercherà il punto in cui andrà in caos, e dal caos cercherà di tornare in equilibrio.
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