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Intervista a Corinna Sperandini, founder e CEO Spacewear

26 aprile 2024
Intervista a Corinna Sperandini, founder e CEO Spacewear

Originaria delle Marche, Fano, inizia a lavorare nel settore fashion a 23 anni, fondando la sua prima società senza capitali ma con tanta volontà di lavorare. Dopo 15 anni, nel 2014, lei e i suoi soci diventano consulenti per il life style di Maserati e propongono al Ceo un capo di abbigliamento da dedicare ai big spender che dialoghi con la macchina. Inizia lì tra alti e bassi l'avventura che li porterà nel 2021 alla nascita di una start up, in grado di realizzare tute per Astronauti.
La prima, la SFS1, vola con Virgin Galactic e Aeronautica nella missione Virtute 1.
È stata Presidente per il settore tessile abbigliamento di Confindustria Marche e vice presidente generale per la Confindustria della sua provincia. Docente all'Università di Urbino Carlo Bo al corso di Laurea in Moda e Design, è gemmologa GIA per passione e e-IRB NASA.
Ha scritto un libro sui cani che ama molto. Il titolo è " I cani sono brave persone " storie di tanti cani vissute nella sua vita.

Come nasce la vostra idea imprenditoriale?

Spacewear nasce dall'incontro di ingegneri aeronautici e fashion designer, tutti interessati a come vestiremo nel futuro, e siccome il futuro viene spesso dallo spazio, la nostra società di da l'obiettivo di sviluppare un abbigliamento che aumenti il comfort e la sicurezza di quella avanguardia dell'umanità che affronta e affronterà lo spazio. Astronauti in primis. Aumentare comfort e sicurezza nello spazio per gli astronauti tramite capi indossabili significa accrescere il loro comfort, tramite i materiali che indossano, le performances dei tessuti, tramite la costruzione dei capi, che segua i movimenti del corpo, tramite un monitoraggio che rilevi il loro stato fisico, e tramite un design che realizzato per incrementare le funzioni, conferisca il bello, un senso sempre piacevole per se stessi. Ricordiamoci sempre che la vita degli astronauti è discomfort e lontana da casa. Spacewear ha come obiettivo, l'uomo e il suo benessere. È così che nascono le nostre tute indoor SFS1 e SFS2 che in soli sei mesi verranno portate in orbita in ben due missioni differenti.

Cosa vuol dire smartizzare un capo che che deve essere indossato nello spazio?

Vuol dire integrare device miniaturizzati, non invasivi, di alta precisione, di lunga autonomia, e che non confliggano con tutti i device a bordo della ISS e delle future stazioni spaziali. Tutti aspetti molto difficili. Non ce n'è neppure uno facile ma le implicazioni potranno essere estremamente utili anche sul pianeta terra

Siete l'esempio del made in Italy bello e ben fatto. Che ruolo ha la tecnologia nello sviluppo del vostro prodotto?

Il ruolo è importante, è uno dei tre pilastri sui quali la nostra start up studia e sviluppa innovazione, ma non sarebbe nulla se non fosse integrata in un contesto di puro miglioramento della qualità della vita, e di utilità

Come riuscite a lavorare il prodotto anche in ottica di sostenibilità?

La ricerca, sviluppa dapprima, le performances utili e migliorative, sviluppandole e rendendole funzionanti. Una volta capito il processo creativo e di sviluppo si ricercano i materiali sostenibili, che possano essere utilizzati pur mantenendo le performances e faccio un esempio comprensibile.
I materiali naturali, lane e cotoni ad esempio, hanno tutti ottime performances, basta conoscerle; fa parte delle competenze saperlo e saperle mixare con materiali piu tecnologici necessari a conferire ulteriori performances. Usare tutto nelle percentuali e nel modus piu sostenibile possibile.

Tag tematici: Interviste e Editoriali She SPS Italia

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