Salta

Intervista a Manuela Nicolosi, Prima arbitra italiana nella Supercoppa UEFA maschile

26 febbraio 2024
Intervista a Manuela Nicolosi, Prima arbitra italiana nella Supercoppa UEFA maschile

Arbitro internazionale dal 2010, Manuela ha arbitrato più di 200 gare a livello professionistico ed internazionale.

È una pioniera in un campo ancora considerato prettamente maschile: il calcio. È stata la prima italiana ad aver arbitrato una Finale della Coppa del Mondo Femminile, la Ligue 1 (Serie A maschile francese), 2 Olimpiadi (Rio e Tokyo), 3 Coppe del Mondo, 2 Europei e la prima Finalissima tra Brasile ed Inghilterra nel 2023.

Ha contribuito ad aprire le porte alle donne arbitro a livello professionistico facendo parte delle prima terna femminile nella storia del Calcio ad aver arbitrato una Finale Europea maschile, la Supercoppa tra Liverpool e Chelsea nel 2019.

Manuela ha inoltre conseguito 2 Lauree ed un Master, parla 4 lingue ed ha vissuto per 13 anni in Francia, lavorando tra Europa, America ed Asia sia come Manager in Strategia d’impresa e Finanza, prima per PwC poi per Black&Decker, sia come Arbitro internazionale.
Nel 2023 Manuela è stata nominata tra le 50 Most Powerful Women da Fortune Italia: donne di successo che hanno dimostrato con impegno e perseveranza di poter raggiungere traguardi importanti.
Interviene nelle aziende ed negli eventi di formazione come Speaker motivazionale, ispirazionale e come ambasciatrice della diversità e dell’inclusione: Scania, Bosch, Amazon, Lego, Generali, Winning Women Institute, seminario ’Vita da Leader’.
Ambasciatrice per Allenarsi per il Futuro, Like ton job e InspiringGirls interviene nelle scuole in Italia ed in Francia per ispirare le ragazze a credere nei propri sogni.
Nel 2023 è intervenuta alla Camera dei Deputati, ha ricevuto il premio alla carriera Nereo Rocco e ‘Il cuore oltre l’ostacolo’ di Winning Women Institute. Ha inoltre interpretato il ruolo dell’arbitro nel cortometraggio ‘Maledetta Primavera’ di Daniele Frontoni.
È stata ospite in TV (Rai uno, Golden TV) ed alla radio (RDS, TuttoMercatoWeb)

Prima donna arbitro italiana per la Supercoppa UEFA maschile, la Finale della Coppa del Mondo femminile FIFA, 2 Olimpiadi e la Ligue 1. Cosa ti ha spinto e motivato a intraprendere un percorso così complicato e tipicamente maschile? Che cosa ha significato per te raggiungere questi grandi obiettivi?

Il mio percorso nel mondo dell'arbitraggio è stato certamente complesso, ma allo stesso tempo estremamente gratificante. La passione per il calcio è nata fin da bambina, e nonostante il mio desiderio iniziale fosse quello di diventare una calciatrice, ho dovuto affrontare le resistenze di chi considerava il calcio uno sport per maschi.

I miei inizi nel mondo dell'arbitraggio sono stati opera del suggerimento di un cugino arbitro, che mi ha fatto scoprire che si stava aprendo alle donne la possibilità di arbitrare, poichè fino a quel momento solo un uomo poteva esercitare la professione di arbitro di calcio. Quella è stata un'opportunità che ho colto con determinazione, iniziando a fischiare nelle categorie inferiori del Lazio. Essere diventata la prima donna a dirigere un match nel campionato di Eccellenza della mia regione è stato un traguardo significativo.

La mia carriera è stata caratterizzata da un costante impegno e dalla volontà di superare le barriere di genere. Raggiungere obiettivi come arbitrare la Supercoppa UEFA maschile, la Finale della Coppa del Mondo femminile FIFA, le Olimpiadi e la Ligue 1 è stato un percorso pieno di sfide, ma ogni successo ha rappresentato una vittoria non solo personale ma anche per il mondo arbitrale femminile.

Questi traguardi significano molto per me, non solo in termini di riconoscimento professionale, ma soprattutto come messaggio di apertura e inclusione nel mondo del calcio. Essere la prima donna italiana a dirigere una Supercoppa UEFA maschile è stato un momento storico e una dimostrazione tangibile che le donne possono eccellere in ruoli tradizionalmente dominati dagli uomini.

Il percorso ha richiesto la gestione di emozioni, la presa di decisioni rapide e la comunicazione efficace sul campo. Ogni volta che calcio un campo di calcio, visualizzo i miei obiettivi e mi concentro su come raggiungerli.

Mi rendo conto che il mio successo apre la strada ad altre giovani ragazze e donne che aspirano ad una carriera in questo mondo e ne sono felice.

25 anni fa in Italia è entrata in vigore la legge che dava possibilità alle donne di intraprendere la carriera di arbitro di calcio. Ciò nonostante ad oggi su 150 arbitri italiani ci sono soltanto 3 donne. Questi dati sconvolgenti mostrano come il calcio sia ancora fortemente impregnato di "sterotipi al maschile", che rendono difficoltoso l'accesso alle donne. Come sei riuscita ad affrontare questo reale e serio problema? Hai avuto episodi o periodi particolarmente difficili durante la tua carriera?

Confermo che durante la mia carriera, ho sperimentato episodi legati ai pregiudizi di genere. All'inizio, specialmente nelle categorie inferiori, ho affrontato insulti e provocazioni da parte di alcuni dirigenti, allenatori e giocatori. Questi momenti erano difficili da gestire, ma ho imparato con l'esperienza a concentrarmi sul mio obiettivo e a non farmi influenzare negativamente da comportamenti discriminatori.

Ho investito molto tempo nella mia preparazione fisica e mentale, concentrandomi sulla mia crescita professionale e cercando di essere sempre pronta per le sfide che il campo avrebbe presentato.

È stato fondamentale sviluppare una mentalità resiliente e imparare a gestire le critiche in modo costruttivo. Ogni errore o situazione difficile è diventato un punto di apprendimento, aiutandomi a diventare più forte come arbitro e come persona.

Che consigli daresti alle giovani donne che desiderano intraprendere un percorso che nello stereotipo comune è riservato soltanto agli uomini?

Alle giovani donne che desiderano intraprendere un percorso tradizionalmente riservato agli uomini vorrei dare alcuni consigli:

1. Credete in voi stesse: La fiducia in se stesse è fondamentale. Abbiate fiducia nelle vostre capacità e nel vostro potenziale. Non lasciate che stereotipi di genere limitino i vostri sogni.

2. Preparatevi adeguatamente: Investite tempo nella vostra preparazione fisica e mentale. La competenza e la professionalità sono le vostre armi migliori per superare le barriere.

3. Affrontate le sfide con resilienza: Lungo il percorso, potreste incontrare ostacoli e discriminazioni. Siate resilienti e imparate dagli ostacoli. Ogni sfida può diventare un'opportunità di crescita.

4. Cercate supporto: Trovate mentori e modelli che vi ispirino e supportino nel vostro percorso. La condivisione di esperienze con persone che hanno affrontato situazioni simili può essere molto utile.

5. Costruite una rete di sostegno: Entrare in un mondo dominato dagli uomini può essere impegnativo. Costruite una rete di sostegno di amici, familiari e colleghi che vi incoraggino e vi aiutino nelle sfide.

6. Siate perseveranti: La strada potrebbe essere difficile, ma la perseveranza è essenziale. Non lasciatevi scoraggiare dai momenti difficili. Ogni passo avanti è un progresso.

7. Promuovete l'inclusione: Contribuite a creare un ambiente di lavoro più inclusivo. Lavorate per abbattere gli stereotipi di genere e create opportunità per altre donne che seguiranno le vostre orme.

Ricordate che il vostro valore e le vostre capacità non sono determinati dal genere. Siate coraggiose, determinate e preparate a sfidare le norme per perseguire i vostri sogni.

La svolta nella tua carriera è arrivata quando sei riuscita a normalizzare e focalizzare. Come si esercita questa capacità?

La capacità di focalizzare è stata fondamentale per la mia carriera. Normalizzare significa integrare la pressione, le critiche e le sfide come parte naturale del percorso, senza farle diventare ostacoli insormontabili. Focalizzare, invece, implica concentrarsi sull'obiettivo senza lasciarsi distrarre da situazioni esterne o da eventuali insuccessi passati.

E come ci sono riuscita? Sviluppando:

1. Una Mentalità resiliente: Accettare che nel percorso professionale ci saranno momenti difficili è essenziale. Sviluppare una mentalità resiliente aiuta a affrontare le sfide senza farsi scoraggiare.

2. La Gestione delle emozioni: Imparare a gestire le emozioni è cruciale. Riconoscere e accettare le emozioni, sia positive che negative, senza permettere che influenzino negativamente la concentrazione.

3. Il Focus sugli obiettivi: Mantenere chiari gli obiettivi professionali e concentrarsi su di essi. Visualizzare il successo e lavorare costantemente per raggiungere gli obiettivi prefissati.

4. Una Autoanalisi costruttiva: Dopo ogni partita o esperienza, effettuare un'autoanalisi costruttiva. Imparare dagli errori e dagli insuccessi, utilizzandoli come opportunità di crescita.

5. Mindfulness: L'essere consapevoli del momento presente, senza farsi trascinare troppo dal passato o preoccuparsi eccessivamente del futuro, aiuta a mantenere il focus sulla situazione attuale.

6. Un Supporto reciproco: Costruire una rete di sostegno con colleghi e amici è importante. Condividere esperienze e ricevere supporto aiuta a superare le difficoltà e a rimanere centrati sugli obiettivi.

7. Una Routine di preparazione: Creare una routine di preparazione prima delle partite, che includa aspetti fisici e mentali, aiuta a entrare nel gioco con la giusta mentalità e focus.

Tag tematici: Gender Gap She SPS Italia

Condividi: