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Intervista a Eleonora Faina, Direttore Generale di Anitec-Assinform

13 settembre 2024
Intervista a Eleonora Faina, Direttore Generale di Anitec-Assinform

Eleonora Faina è il Direttore Generale di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria delle imprese di Information & Communication Technology (ICT) e dell’elettronica di consumo operanti in Italia.
Laureata in scienze politiche, un Master of Science "Antitrust e Regolazione delle Public Utilities", da oltre 20 anni si occupa di politiche pubbliche e affari istituzionali per associazioni di categoria e imprese di settori regolati.
Nel suo percorso professionale ha maturato una solida esperienza nell’attività di advocacy e lobby, lavorando a stretto contatto con le Istituzioni a ogni livello (Parlamento, Governo, Autorità di regolazione, enti locali). Inoltre, grazie a oltre 9 anni nel sistema confindustriale (2008-2017), ha acquisito competenze specifiche nell’attività di policy making in particolare in materia di infrastrutture, appalti pubblici, politiche industriali e digitalizzazione.

L’Italia registra un ritardo rispetto agli indici internazionali nella digitalizzazione dei cittadini, della Pubblica Amministrazione e delle imprese. In che modo possiamo implementare le competenze digitali e il processo di trasformazione dell’Italia?

È vero che l’Italia ancora registra un ritardo: il DESI – indice di digitalizzazione dell’economia e della società – ci colloca al 18° posto in Europa ma in miglioramento in almeno due aree quali connettività e integrazione delle tecnologie digitali. Sul fronte delle competenze, continuiamo a registrare un ritardo importante rispetto alla media UE con il 25° posto.
Quest’ultima è una sfida complessa perché richiede interventi su più livelli e il coinvolgimento di diversi interlocutori: dalle istituzioni alle imprese private e alle organizzazioni non profit. Le politiche pubbliche devono avere un approccio strategico, integrando misure orientate al lungo periodo, come la formazione dei giovanissimi, con strumenti che producano risultati nel breve/medio periodo, come la riforma e il potenziamento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS).
Insieme alle nostre aziende associate, abbiamo moltiplicato gli sforzi per promuovere attivamente le competenze digitali, introducendo diverse iniziative. Tra queste cito: il Premio Nazionale sull'Innovazione Digitale, la School of Data Science organizzata in collaborazione con FEM (Future Education Modena), la redazione dei rapporti annuali dell'Osservatorio sulle Competenze Digitali insieme ad Assintel e AICA.
Collaboriamo attivamente con istituzioni, università, enti di formazione e aziende per amplificare il nostro impatto e raggiungere obiettivi comuni. Tra le collaborazioni di spicco, quella con RETE ITS Italy e la partecipazione al Piano Operativo 2024 del Fondo Repubblica Digitale.
Nel 2023 abbiamo attivato la piattaforma “Formati con NOI", uno strumento per il matching della domanda e dell’offerta di formazione in ambito digital, innovativo, e accessibile a chiunque voglia diventare un professionista del settore ICT.
Tutti questi progetti coinvolgono scuole, imprese e istituzioni, lavorando per ridurre il divario di competenze digitali nel Paese e preparare le future generazioni per il mondo del lavoro digitale.

La transizione green è una delle principali sfide sistemiche dei prossimi anni, in che modo il cui successo è interconnesso ai processi di digitalizzazione?

Il Digitale è uno strumento cruciale per avere successo nella sfida della transizione green. Le transizioni gemelle sono il cuore della politica industriale e vanno concepite come un “unicum”. La digitalizzazione offre strumenti essenziali per monitorare e gestire le risorse naturali in modo più efficiente, riducendo gli sprechi e ottimizzando l'uso dell'energia. Le soluzioni digitali trovano applicazione nella gestione delle risorse idriche, nella gestione dei rifiuti e ancora per la promozione di pratiche agricole sostenibili, contribuendo così agli obiettivi di sostenibilità ambientale.
IA, IoT, Big Data, sono tutte tecnologie abilitanti di soluzioni avanzate, penso alle smart grid, ad esempio, che già oggi permettono di ridurre considerevolmente il nostro impatto ambientale. Anitec-Assinform sottolinea l'importanza di integrare queste tecnologie nei processi produttivi e nelle infrastrutture nazionali per accelerare la transizione verso un'economia sostenibile.
Infine, la digitalizzazione facilita la raccolta e l'analisi dei dati ambientali, fornendo informazioni cruciali per la formulazione di politiche ambientali efficaci. Questo approccio basato sui dati consente di prendere decisioni informate e di sviluppare strategie a lungo termine per affrontare le sfide climatiche e ambientali.

In un’ottica di cambiamento culturale, la transizione digitale può rappresentare un’occasione di empowerment e inclusione?

La transizione digitale non è solo una questione di tecnologia, ma rappresenta anche un'opportunità per promuovere l'empowerment e l'inclusione sociale. La digitalizzazione può abbattere le barriere all'accesso all'informazione e ai servizi, offrendo nuove opportunità a gruppi svantaggiati. Ad esempio, la diffusione delle competenze digitali può migliorare l'accesso all'istruzione e al lavoro, creando un ambiente più equo e inclusivo. Il digitale è un presidio di democrazia per la nostra società.
Anitec-Assinform sostiene numerose iniziative volte a favorire l'inclusione digitale, come programmi di formazione per giovani e adulti, progetti di alfabetizzazione digitale nelle scuole e campagne di sensibilizzazione nelle comunità locali. Tutte iniziative che mirano a garantire che tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro età, genere o background socioeconomico, possano beneficiare delle opportunità offerte dalla trasformazione digitale.
Nella nostra visione l’innovazione digitale non è mai fine a sé stessa, ma serve sempre a migliorare le condizioni di vita degli individui. Questo è possibile perché il digitale riduce il peso delle distanze tra le persone e quindi è uno strumento di inclusione per chi è più marginale. Ma anche perché grazie al digitale nascono ogni giorno nuove soluzioni e modelli di business. In altre parole, si democratizza la possibilità di “fare impresa”.

Tag tematici: Digitalizzazione She SPS Italia

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